L'ultima ottava a Wall Street ha deliziato gli investitori con un altro record storico registrato dagli indici azionari. I dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che rischiano di innescare una nuova guerra commerciale, non hanno turbato più di tanto gli operatori. Sembra quasi che la Borsa americana si sia ormai immunizzata di fronte alle giravolte dell'inquilino della Casa Bianca e tenga maggiormente in considerazione altri fattori.
Tra questi, la
stagione delle trimestrali, che questa settimana sarà inaugurata, come di consueto, dalla pubblicazione dei conti delle grandi banche americane. L'attenzione sarà massima quando scenderanno in campo le Big Tech, che hanno guidato la riscossa di Wall Street dai minimi di aprile causati dai
dazi reciproci introdotti da Trump nel fatidico "Giorno della Liberazione". Tutti sono in ansia di sapere se gli investimenti miliardari nell'intelligenza artificiale si stiano riflettendo positivamente nei guadagni aziendali e soprattutto se verranno confermati i piani di spesa per il futuro.
Gli investitori stanno anche scontando le aspettative di una
ripresa del ciclo dei tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Ciclo interrotto quest'anno per le preoccupazioni che l'inflazione americana potesse risvegliarsi a causa delle tariffe commerciali. Il clima si è anche rasserenato una volta scongiurata una guerra più ampia in Medio Oriente dopo l'accordo delle scorse settimane di un cessate il fuoco tra Israele e Iran. Ciò ha contribuito a tenere basse le quotazioni del petrolio - con l'aiuto poi dell'aumento dell'offerta dell'OPEC+ - evitando ripercussioni sgradite sotto il profilo economico.
Wall Street: bisogna conservare l'ottimismo?
Entrare a mercato nel momento di massima euforia quando le quotazioni viaggiano sui massimi storici è sempre un grande rischio che in passato ha lasciato scottate molte persone. In questo momento però è difficile placare i bollori, visto che gli investitori che hanno paura di perdere il treno dei rialzi.
Gli strategist di Bank of America ritengono che il mercato conti sul rally delle azioni statunitensi sulla scia di una "robusta stagione degli utili societari, prima che si perda slancio verso la fine dell'anno". Al momento, "nessuno è preoccupato per l'economia e le valutazioni azionarie", ha scritto in una nota il team guidato da Michael Hartnett.
La maggior parte degli investitori "si aspetta una stagione di rendicontazione del secondo trimestre superiore alle previsioni e che le aziende si impegnino a spendere di più per l'intelligenza artificiale". BofA prevede
ulteriori guadagni dell'indice S&P 500 fino al simposio annuale della Fed a Jackson Hole di fine agosto, seguiti da "una sana correzione".
Anche i trader di Goldman Sachs vedono un rally azionario a Wall Street nelle prossime settimane, prima di svanire però nel mese di agosto. In una nota di fine giugno, gli esperti hanno osservato come storicamente luglio sia il mese più forte per l'S&P 500, con un rendimento medio dell'1,67% a partire dal 1928. In particolare "le prime due settimane del mese sono tradizionalmente il miglior periodo dell'anno per le azioni", hanno sottolineato.