Gli investitori continuano a comprare le azioni americane a Wall Street, mentre gli indici della più grande Borsa del mondo aggiornano costantemente i loro massimi storici. Il sentiment positivo è soprattutto frutto dell'allentamento delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e i Paesi partners dopo gli accordi recenti.
Il presidente Usa
Donald Trump ha sistemato la questione dazi con Gran Bretagna, Cina e Giappone. Ora rimangono da definire le situazioni con Unione europea, Canada e Messico, che per certi versi potrebbero rivelarsi scogli più duri. Il mercato, però, rimane ottimista e
la volatilità a Wall Street è scivolata al livello più basso da febbraio 2025.
Tutto ciò arriva mentre la stagione delle trimestrali è nel pieno del suo sviluppo. Molte società hanno già riportato gli utili con risultati nel complesso soddisfacenti. Il meglio, però, deve ancora venire. Delle Magnifiche Sette, solo Alphabet e Tesla si sono espresse.
La Big Tech di Mountain View ha confermato i segnali positivi sul fronte dell'intelligenza artificiale e gli investitori hanno apprezzato. Tesla invece prosegue il suo calvario che dura ormai da diverso tempo, registrando un crollo delle vendite e avvertendo di prossimi trimestri difficili.
Nella settimana entrante scenderanno in campo Apple, Amazon, Meta Platforms e Microsoft, mentre per Nvidia bisognerà attendere verso la fine di agosto.
L'attenzione sarà anche concentrata sulla riunione del 29-30 luglio della Federal Reserve, che si esprimerà sui tassi di interesse ma soprattutto darà indicazioni sul percorso di politica monetaria che intende seguire per i mesi a venire.
In arrivo venerdì primo agosto anche i dati sull'occupazione americana di luglio. Tutti questi eventi saranno in grado probabilmente di influire sulle quotazioni a Wall Street.
Wall Street: è ora di togliere il piede dall'acceleratore?
Come succede spesso quando l'entusiasmo è alle stelle, aumentano da più parti i segnali di avvertimento e cautela, benché spesso inascoltati. A esprimersi ultimamente è stato il trading desk di Goldman Sachs, che ha invitato i propri clienti ad azionare strategie di copertura contro possibili cali improvvisi della Borsa americana.
Gli esperti hanno sottolineato che il costo della protezione attraverso le opzioni contro un calo del 10% dell'indice S&P 500 nel prossimo mese è al livello più basso di gennaio rispetto al costo che protegge contro un guadagno del benchmark del 10%.
Questa, quindi, potrebbe essere una buona occasione per avviare coperture, suggeriscono i trader della banca americana.
Dello stesso avviso è John Tully, strategist di BofA Securities, che ha raccomandato ai clienti di "comprare volatilità" attraverso opzioni put sull'S&P 500 con scadenza 22 agosto.
Questa protezione "catturerebbe gran parte delle reazioni del mercato al simposio economico della Fed a Jackson Hole" in programma tra il 21 e il 23 agosto, ha aggiunto lo stratega.
Ilan Benhamou, trader dei derivati azionari per JPMorgan Chase, ha raccomandato invece di proteggersi dal crollo delle azioni attraverso opzioni put che scadono il 1° agosto, in quanto coprono due eventi: la scadenza dei dazi e il rapporto sul lavoro Usa proprio lo stesso giorno.
Per proteggersi dagli "eventi macro", Rubner ha consigliato di passare alla copertura con scadenza a settembre. Tra l'altro, stando ai dati che risalgono al 1928, "settembre è il mese dell'anno con la peggiore performance per le azioni statunitensi", ha sottolineato.