Wall Street ha avuto un rimbalzo travolgente dai minimi di aprile, quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva scioccato il mercato annunciando i
dazi reciproci ai partner commerciali. Da allora,
l'indice S&P 500 ha aumentato di oltre un terzo il suo valore, trainato dalle straordinarie performance dei titoli tecnologici. Secondo i dati elaborati da Bloomberg, un progresso di tali dimensioni in questo intervallo di tempo si è visto solo in altri cinque casi a partire dal 1950.
Il rally è stato sostenuto da una serie di venti favorevoli, tra cui il boom dell'intelligenza artificiale, che hanno letteralmente disintegrato i fattori negativi derivanti dalle guerre, dalle tensioni commerciali e, ultimamente, dallo shutdown negli Stati Uniti e dall'indebolimento del mercato del lavoro USA. I grandi accordi sull'intelligenza artificiale che hanno coinvolto aziende come Nvidia, Intel, Oracle, AMD e, anche se non quotata, OpenAI, hanno alimentato l'entusiasmo degli investitori.
Con la stagione delle trimestrali alle porte e l'aspettativa di utili robusti, il mercato si preoccupa poco delle elevate valutazioni specialmente nel settore tecnologico. Il Nasdaq 100 ora è scambiato a circa 28 volte i guadagni attesi, ben oltre le 23 volte della sua media storica.
Wall Street: per Goldman Sachs niente bolla tech
Se gli investitori ignorano i prezzi elevati a Wall Street, ponendosi piuttosto il problema di non rimanere fuori dalla festa dei rialzi, gli osservatori finanziari invece da diverso tempo avvertono di una bolla in corso. Alcuni evocano financo la bolla delle dot-com di fine anni '90 che scoppiò a inizio del nuovo millennio, con la deflagrazione che produsse effetti disastrosi sulle società tecnologiche legate a Internet. Alcune di esse rimasero ammaccate per anni; altre non si ripresero più; altre ancora si estinsero.
Gli strategist di Goldman Sachs però non sono di questo avviso. Secondo il loro punto di vista, è ancora presto per parlare di bolla dei titoli tecnologici, in quanto gli utili dei pesi massimi del settore stanno accompagnando il rally dei prezzi delle azioni. Al contrario, le bolle passate sono state mosse principalmente dalla speculazione. "Le bolle tendono a svilupparsi quando il valore medio delle aziende sale oltre i flussi di cassa futuri impliciti. Questa volta, i titoli tecnologici con le migliori prestazioni hanno bilanci insolitamente solidi", ha scritto in una nota il team guidato da Peter Oppenheimer.
Quindi, "le valutazioni del settore tecnologico stanno diventando eccessive, ma non ancora a livelli coerenti con le bolle storiche", ha sottolineato. Tuttavia, per evitare i rischi legati allo spazio ristretto nell'intelligenza artificiale, è meglio "cercare una diversificazione", hanno raccomandato gli esperti.
Questo perché "se la fiducia nella crescita svanisce", le azioni tech potrebbero essere "vulnerabili a una correzione". Ciononostante, "è poco probabile che questa sia guidato esclusivamente dallo scoppio di una bolla in ambito tecnologico", hanno concluso.