Oggi Wall Street riapre dopo la chiusura di ieri dovuta al "Labor Day", non senza un senso di angoscia per gli investitori derivante dall'inizio del
mese peggiore dell'anno. Settembre infatti sembra quasi una maledizione per gli indici azionari statunitensi. Secondo i dati riportati dal Dow Jones, in questo mese l'
S&P 500 scende in media dell'1,1%, il Nasdaq Composite dello 0,9% e il
Dow Jones Industrial Average dell'1,1%. Va un po' meglio per gli investitori nei titoli a bassa capitalizzazione, con il Russell 2000 che storicamente ha segnato un calo medio dello 0,6%.
In verità, i grandi crolli storici si sono consumati nel mese successivo. Tutti ricordano i tre shock che Wall Street ha subito a ottobre:
- nel 1929 quando il crollo azionario diede inizio alla Grande Recessione negli Stati Uniti;
- nel 1987 quando la Borsa americana registrò il più pesante tonfo giornaliero della sua storia;
- nel 2008 allorché lo scoppio della bolla dei mutui subprime avviò la grande crisi finanziaria ed economica mondiale.
Tuttavia occorre rilevare che il crash del '29 è iniziato a settembre e anche il fallimento della Lehman Brothers del 2008 si è materializzato nello stesso mese.
Cosa comporti di norma il calo a settembre non è del tutto chiaro. Secondo John Longo, professore di economia e finanza presso la Rutgers Business School, gli investitori spendono per le vacanze del periodo estivo e quindi hanno meno soldi da investire nelle azioni. Un po' come avviene durante il periodo natalizio. A parere di Sam Stovall, Chief investment strategist di CFRA, la ragione della scarsa performance di Wall Street a settembre sta nella strategia dei fondi comuni di investimento di ottimizzare le perdite fiscali vendendo i titoli sottoperformanti. Per alcuni di questi fondi, l'anno fiscale si chiude a ottobre.
Wall Street: cosa aspettarsi davvero questo settembre?
Se la storia è una guida, gli investitori hanno quindi delle buone ragioni quantomeno per alzare la guardia. Tra l'altro, ormai a settembre si crea una sorta di condizionamento psicologico, come sottolinea Longo. "A volte diventa una profezia che si autoavvera a causa della psicologia del mercato", ha detto.
Tuttavia, ciò che è accaduto in passato, anche con una certa frequenza, non è detto che si ripeta. Alcuni mantengono lo stesso atteggiamento positivo che hanno tenuto finora sulle azioni a Wall Street. "Crediamo che il mercato azionario rialzista rimarrà intatto. Nel nostro scenario di base, ci aspettiamo un atterraggio morbido dell'economia, solidi utili societari e tassi di interesse più bassi per sostenere i mercati nei prossimi 12 mesi", ha dichiarato in una nota Mark Haefele, Chief investment officer di UBS Global Wealth Management.
Anche Adam Parker, fondatore e Amministratore delegato di Trivector Research, è ottimista. "Non ci aspettiamo un brutto settembre", ha detto. "Il sogno dell'AI (Artificial Intelligence, n.d.r.) è vivo, la Federal Reserve sembra direzionalmente accomodante e i margini lordi possono probabilmente aumentare per il titolo medio. Questo è un caso rialzista su tre fronti che è difficile svanisca".
Ovviamente c'è anche chi invita alla cautela, come Gregory Daco, capo economista di EY-Parthenon. A suo avviso, "l'economia statunitense sta mostrando resilienza, ma è sotto pressione. La sua forza è stata in gran parte un miraggio, riflettendo un forte calo delle importazioni dopo che le imprese hanno accelerato gli acquisti in risposta ai dazi all'inizio dell'anno".