Uno degli effetti più evidenti del cambiamento di politica monetaria della Federal Reserve durante la riunione di questa settimana è stato il rafforzamento del Dollaro americano. Il biglietto verde è aumentato di valore contro tutte le principali valute, con il Dollar Index che è salito dell'1,5% da mercoledì 16 giugno ad oggi. (qui le quotazioni EURUSD in tempo reale)
La Banca Centrale americana ha alzato le stime inflazionistiche, in antitesi con quello che fino ad oggi ha sempre sostenuto, ossia che la crescita dei prezzi fosse solo una cosa temporanea. Di conseguenza, la tempistica inevitabilmente si accorcia sia per il ridimensionamento del piano di acquisti di titoli di Stato che per l'innalzamento dei tassi d'interesse.
È naturale quindi che, con minore circolazione di dollari e rendimenti attesi maggiori sugli assets denominati in valuta domestica, la divisa statunitense tende a rivalutarsi perché aumenta la domanda rispetto all'offerta.
Dollaro USA forte: quali effetti sui mercati azionari
Un Dollaro più forte non ha in assoluto effetti positivi o negativi sui mercati azionari, perché dipende sempre dalla ragione che sta dietro a una valuta più robusta. Ad esempio durante l'era Trump, c'è stata una felice convivenza tra titoli azionari in costante rialzo e un super Dollaro. Il motivo stava nella grande forza dell'economia americana in termini di crescita e occupazione, che spingeva gli investitori verso una moneta altamente rappresentativa.
Vi sono stati anche dei periodi in cui crisi economiche e conseguenti crolli dei mercati sono stati accompagnati da un incremento di valore del biglietto verde in quanto bene rifugio. Allo stesso modo le fasi di quantitative easing della FED hanno spesso visto un naturale indebolimento della valuta a stelle e strisce con un fiume di denaro che si è riversato nei mercati azionari, sostenendone le quotazioni.
Dollaro USA forte: cosa succede ai titoli industriali
Tendenzialmente però un Dollaro forte non aiuta gli esportatori, in quanto i prodotti venduti all'estero diventano meno competitivi, mentre è un bene per gli importatori, perché questi pagano meno la merce acquistata con il cambio di valuta.
Una di quelle società che non sta brindando al rincaro del prezzo del Dollaro è sicuramente Deere & Company, esportatore di trattori che nell'ultimo anno ha beneficiato oltre che di una valuta debole anche di un aumento del prezzo dei prodotti agricoli. I prezzi di Deere sono aumentati del 9% nell'ultimo trimestre e questo ha contribuito a far salire i margini e ad ottenere dei guadagni netti di 5,68 dollari per azione, superiori ai 4,51 dollari attesi dagli analisti.
Dall'inizio dell'anno le azioni di Deere sono in aumento di oltre il 20% nella Borsa di New York, mentre negli ultimi 12 mesi il guadagno si è esteso a +111%. Da 2 mesi a questa parte però il titolo ha avuto un ritracciamento notevole passando da un massimo di 400 dollari conseguito nel mese di maggio a un valore di 328 dollari dell'ultima chiusura borsistica.
Lo stesso discorso può farsi per Caterpillar, società che progetta, sviluppa e vende macchinari edili. Nel primo trimestre del 2021 un Dollaro provato dalla pandemia ha prodotto un effetto positivo sui conti dell'azienda, a differenza di quanto avvenne nello stesso periodo dell'anno precedente, in cui ancora il Covid-19 non era entrato prepotentemente nelle nostre vite e la divisa a stelle e strisce esercitava un predominio assoluto sui mercati valutari.
A Wall Street le azioni Caterpillar sono cresciute del 14% dal 1°gennaio 2021, portando al 63% la performance nell'ultimo anno. Anche il titolo della società di macchinari edili ha dovuto fare i conti con un sell-off questo mese, che ha fatto scivolare le quotazioni dal record storico di 246,61 dollari a un valore attuale di 209,45 dollari.