L'ultima parte dell'anno è storicamente un periodo di forti rialzi per Wall Street, che prepara il terreno per quello che viene definito il "Rally di Babbo Natale". Il termine è stato coniato dallo Stock Trader's Almanac, pubblicazione annuale molto nota tra gli investitori e trader, fondata nel 1967 da Yale Hirsch, per individuare una serie di guadagni dell'S&P 500 negli ultimi cinque giorni di Borsa dell'anno in corso e nei primi due dell'anno successivo. In circa cinque decenni, il benchmark è salito in media di oltre un punto percentuale in quei giorni.
Non è del tutto chiaro il motivo per cui questo fenomeno si verifica così spesso. Alcuni sostengono che influisca l’"effetto gennaio", ovvero il desiderio di acquistare titoli con l’avvento del nuovo anno. Altri parlano dello spirito natalizio che infonde ottimismo agli investitori in quel periodo. Si aggiunge il fatto che le persone ricevono bonus di fine anno dalle aziende o regali durante le vacanze, aumentando la disponibilità di denaro da investire.
Alcune opinioni attribuiscono il fenomeno al fatto che molti investitori istituzionali sono in vacanza, lasciando più spazio ai retailer per spingere i mercati al rialzo. Altri ancora sostengono che sia legato alla chiusura anticipata di alcune operazioni a fine anno.
Qualunque sia la ragione, per gli investitori il "Rally di Babbo Natale" è ormai un appuntamento da non perdere. Lo Stock Trader’s Almanac evidenzia inoltre che dicembre è il terzo miglior mese dell’anno per Dow Jones Industrial Average, S&P 500 e Nasdaq, e il secondo migliore per il Russell 2000, con guadagni medi che vanno dall’1,4% per l’S&P 500 al 2,1% per le small cap. Inoltre, negli anni post-elettorali, la performance a Wall Street oscilla in media tra lo 0,8% e il 2,2%.
Wall Street: ci sarà o no il Rally di Babbo Natale?
Bisogna quindi attendersi l’ennesimo fine anno di festa per Wall Street? Gli investitori al momento non sembrano molto convinti. Novembre è stato complicato per la Borsa americana. La ritirata degli indici azionari ha riflettuto le preoccupazioni sull’intelligenza artificiale e sul fatto che la Federal Reserve possa essere meno propensa a tagliare i tassi di interesse come il mercato si aspettava.
Lo Stock Trader's Almanac attribuisce il sell-off di novembre alla riunione di fine ottobre della Fed, nella quale il presidente Jerome Powell ha cambiato registro rispetto alla sua posizione accomodante, segnalando che non ci saranno tagli immediati al costo del denaro. Per la società fondata da Hirsch, "è tutta una questione di Fed".
Tuttavia, i cali di questo mese sono soltanto "una pausa salutare dopo una lunga corsa al rialzo e spesso precedono la forza stagionale di fine anno", suggerisce. Ciò non toglie che "i livelli di supporto siano cruciali" e, se non dovessero reggere, è lecito aspettarsi "una ulteriore correzione del 10%" dai livelli attuali. Ad ogni modo, "se la Fed ammorbidisce la sua posizione, a fine anno potrebbe esserci, come di consueto, il Rally di Babbo Natale".