Nell'ultima parte dell'anno spesso si verifica una tendenza al rialzo a Wall Street che viene definita come rally di Babbo Natale. Ma che cos'è veramente? È una misura affidabile per gli investitori? Soprattutto, quest'anno ci sono le condizioni affinché si verifichi di nuovo? In questo testo cercheremo di rispondere a tutte le domande, spiegando perché ci possono essere dei rischi per il 2024.
Wall Street: cos'è il rally di Babbo Natale
Lo Stock Trader's Almanac, fornitore di informazioni storiche e punto di riferimento per gli investitori, ha raccolto i dati dal 1969 a Wall Street relativi alla parte finale del mese di dicembre di ogni anno e all'inizio di quello successivo, scoprendo che negli ultimi cinque giorni di contrattazione dell'anno vecchio e nei primi due giorni di scambi di quello nuovo, l'indice S&P 500 tende a salire, con un rendimento medio che si attesa all'1,3%.
Questo fenomeno è denominato rally di Babbo Natale. Inoltre, lo Stock Trader's Almanac ha rilevato anche che, prendendo i dati degli ultimi 50 anni, se tale rally si unisce alle prime cinque sedute di gennaio e all'intero mese in positivo, tutto l'anno poi registrerà performance positive nel 90% dei casi.
Il termine rally di Babbo Natale è stato usato per la prima volta nel 1972 da Yale Hirsh, il creatore dello Stock Trader's Almanac nel 1967. Da una ricerca fatta sul comportamento dell'S&P 500 tra il 1950 e il 1971, Hirsh notò che nei sette giorni fatidici, l'indice aveva guadagnato in media l'1,5%. Lo schema poi fu ripetuto sistematicamente negli anni successivi. Egli riteneva anche che negli anni in cui non si verifica un rally di Babbo Natale, è più probabile che l'anno successivo non sia positivo per il mercato.
Tuttavia, ci sono stati alcuni casi, come nel 2008 e nel 2018, in cui effettivamente il rally ha predetto un mercato toro per l'anno successivo. Altri, come nel 2021, in cui il potere predittivo non è stato tale. In verità, non c'è una prova evidente che spiega la correlazione tra il rally di Babbo Natale e la performance del mercato nell'anno che segue, ma tutto si riconduce a pura coincidenza.
Rally di Babbo Natale: come si è comportato negli ultimi 5 anni
Negli ultimi cinque anni, il rally di Babbo Natale ha per lo più rispettato la tradizione che vuole guadagni nel periodo dei sette giorni. Tuttavia, nel complesso il rendimento non è stato ai livelli della media storica. Di seguito, vediamo una tabella che riepiloga per i principali indici di Wall Street quale è stata la performance in quel periodo in ognuno degli anni.
Anno
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S&P 500
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Dow Jones
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Nasdaq Composite
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2019-20
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0.3%
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0.3%
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0.8%
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2020-21
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1.0%
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0.9%
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0.4%
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2021-22
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1.4%
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2.4%
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-0.2%
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2022-23
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0.8%
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0.7%
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-0.2%
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2023-24
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-0.9%
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0.0%
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-2.5%
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Wall Street: cosa spiega il rally di Babbo Natale
Ma quali possono essere le cause per cui si determina un rialzo a Wall Street a cavallo tra la fine di un anno in corso e l'inizio di quello successivo? Premesso che una spiegazione ufficiale non c'è, sono state fatte negli anni alcune teorie a supporto del fenomeno. Alcuni hanno sostenuto che incide l'effetto gennaio, ovvero il desiderio di acquistare titoli in Borsa con l'avvento del nuovo anno.
Altri parlano dello spirito natalizio che infonde ottimismo agli investitori in quel particolare periodo dell'anno. Ciò si aggiunge al fatto che le persone ricevono bonus di fine anno dalle aziende o regali durante le vacanze e quindi hanno maggiori disponibilità monetarie da investire. Certe opinioni invece vertono sul fatto che gli investitori istituzionali sono in vacanza e quindi i retailer hanno maggiore campo libero per essere rialzisti. Altri ancora attribuiscono tutto al fatto che con la fine dell'anno si completano alcune operazioni prima del tempo.
Rally di Babbo Natale: cosa succederà quest'anno?
Con il 2024 che si avvia al termine, ci sono interrogativi su come si comporterà Wall Street nell'ultimo scorcio dell'anno e nelle prime sedute del 2025. Alcuni segnali non sono molto positivi. Eccone tre in particolare.
Innanzitutto, nel mese di dicembre 8 settori su 11 dell'S&P 500 sono in calo. Finora la performance dell'indice è stata migliore di quanto poteva essere solo perché le aziende di maggior peso hanno realizzato guadagni importanti. Se infatti si considera l'S&P 500 equal-weight, ossia che assegna lo stesso peso a tutte le componenti, il passivo è sicuramente superiore.
In secondo luogo, il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni ha raggiunto il livello più alto di oltre sei mesi ultimamente. Questo può indurre gli investitori a pensare che ciò finirà per riflettersi sulle quotazioni delle azioni, in considerazione anche delle valutazioni molto alte. Attualmente, infatti, l'S&P 500 viene scambiato a circa 22 volte gli utili a termine, ben oltre la media storica di 15,8.
Infine, c'è un segnale tecnico da considerare. Secondo quanto riporta Adam Turnquist, capo strategist di LPL Financial, la scorsa settimana la percentuale di azioni al di sopra delle loro medie mobili a 200 giorni è scesa al 56%, minimo dell'anno.
Tutte queste osservazioni potrebbero spingere il mercato a essere più cauto del solito per la fine dell'anno.