I mercati azionari continuano la loro corsa al rialzo sostenuti dalla rete di sicurezza fornita dalle Banche centrali, in particolar modo dalla Federal Reserve.
Emblematico è il caso di Hertz, colosso del noleggio auto che lo scorso maggio ha dichiarato bancarotta e le cui obbligazioni sono state acquistate dalla FED.
Tra i vari settori, quello al centro dell’attenzione è sicuramente il comparto tecnologico, che
continua ad apprezzarsi in Borsa per ragioni strutturali. I lockdown messi in piedi dai vari Governi per arginare il contagio da Coronavirus hanno fatto emergere la capacità di resilienza dell’economia digitale grazie ad una spinta del comparto e-commerce e dei dispositivi elettronici. In questo senso si pensi come nel secondo trimestre del 2020, in piena pandemia, le sole
Amazon, Facebook, Apple e Google abbiano registrato 200 miliardi di dollari di ricavi e 30 miliardi di dollari di utili complessivi.
La corsa euforica all’acquisto delle azioni appartenenti a società del comparto tecnologico - il NASDAQ-100 ha di recente aggiornato i suoi massimi storici a 11.283,25 punti - fanno tornare alla mente gli anni 2000 e la bolla delle dot-com. Anche all’inizio del millennio infatti il settore tecnologico ha beneficiato di forti acquisti toccando un massimo di 4.448 punti.
Lo scoppio della bolla ha portato le quotazioni del NASDAQ-100 a crollare di oltre l’80% in poco più di due anni. I top registrati durante il picco dell’euforia sono poi stati rivisti 14 anni dopo, nel 2016.
Se il rally di Tesla è stato impressionante a dispetto dei
vari dubbi emersi sui conti del periodo aprile-giugno 2020, c’è un’azienda asiatica a grande capitalizzazione quotata a Wall Street che
perdendo denaro eclissa la corsa in Borsa della società guidata da Elon Musk con un +880% negli ultimi 18 mesi.
Yet Sea: ecco chi è la società da +880% in Borsa
Yet Sea è una società quotata alla Borsa di New York con sede a Singapore e attiva nel settore del gaming, dell’e-commerce e dei pagamenti. Con un +880% negli ultimi 18 mesi, il titolo Yet Sea ha sovraperformato il rialzo di qualsiasi altra azienda con una capitalizzazione di mercato iniziale di almeno 1 miliardo di dollari.
Il formidabile rialzo del titolo è avvenuto a dispetto di una perdita da 1,46 miliardi di dollari. La società è diventata la più capitalizzata di tutto il Sudest asiatico con 65 miliardi di dollari, superando DBS Group Holdings e PT Bank Central Asia.
Secondo diversi analisti, il rialzo del titolo in Borsa è stato sostenuto anche dall’emergenza Coronavirus, con la domanda di giochi per il telefono cellulare e per i suoi servizi di commercio online salita in maniera vertiginosa. Yet Sea sta inoltre scommettendo sull’acquisizione di una licenza per il digital-banking dall’autorità di Singapore per accelerare il suo business di servizi finanziari. In una ricerca di iPrice si legge come la sua piattaforma di e-commerce Shopee abbia sorpassato nel 4° trimestre del 2019 Lazada, di proprietà del colosso cinese Alibaba,
diventando di fatto il maggior fornitore di servizi di shopping online di tutto il Sudest asiatico. Per l’azienda il segmento conta per il 40% dei ricavi, che nel 2019 si sono attestati a 2,2 miliardi di dollari.
La società potrebbe essere parte di una bolla. A esserne convinto è Sachin Mittal, analisti di DBS Bank, che a luglio ha abbassato la sua raccomandazione su Yet Sea a “sell” a causa del nuovo regime delle tasse sulle transazioni transfrontaliere dell’Indonesia e della probabilità che la società stia bruciando denaro per spingere il business dei pagamenti online. Per l’esperto le azioni Yet Sea sono sopravvalutate e parte dell’eccessiva euforia che al momento c’è nell’industria tech.
Il 20% di Yet Sea è detenuto da
Tencent,
società sotto i riflettori nelle tensioni tra USA e Cina perché proprietaria di WeChat. Il titolo è inoltre nel portafoglio del Dynamic Power Global Growth Class di Noah Blackstein, uno dei migliori fondi comuni di investimento azionario degli ultimi dieci anni. Tra gli altri azionisti di rilievo compaiono la Tiger Global Management di Chase Coleman e Kora Management, un hedge fund di New York specializzato in mercati emergenti.