Wall Street è in una posizione di attesa, con gli investitori che fremono per conoscere i risultati della trimestrale di Nvidia, che verranno rilasciati domani. La scorsa settimana le quotazioni sono state scosse da alcuni segnali secondo cui la narrazione sull'intelligenza artificiale si stava deteriorando. Le grandi spese che le aziende tecnologiche stanno sostenendo per la nuova tecnologia le portano a esporsi troppo, poiché una buona parte degli investimenti è finanziata attraverso il debito. Questo significa che se tutto non andrà come da programma, il rischio di creare una voragine nei conti aziendali è molto alto.
Un altro fattore contrarian riguarda le dichiarazioni di diversi alti funzionari della Federal Reserve, che hanno allontanato la possibilità che la Banca centrale tagli ancora i tassi di interesse a dicembre. I dati sull’occupazione probabilmente riporteranno un forte rallentamento del mercato del lavoro, ma la Fed potrebbe dare priorità al contenimento dell'inflazione nella prospettiva che i dazi USA genereranno un forte aumento dei prezzi. Il punto ora è capire se acquistare il ribasso, approfittando di prezzi più convenienti, oppure rimanere in attesa.
Wall Street: è giunto il momento di comprare il ribasso?
La seduta di venerdì scorso si è chiusa con un'ondata di acquisti negli ultimi scambi, dopo alcuni segnali tecnici considerati chiave. Ad esempio, gli indici S&P 500 e Nasdaq 100 sono entrambi scivolati al di sotto del loro prezzo medio degli ultimi 50 giorni, innescando l'entrata a mercato. Inoltre, quando il benchmark più ampio è sceso sotto i 6.700 punti - un numero tondo che spesso attira ordini automatici - sono tornati gli acquisti dei trader.
Questo indica che il mercato ha fissato alcuni livelli di supporto, al cui raggiungimento scattano gli ordini. Secondo gli strategist, tali livelli dovrebbero rimanere validi almeno fino alla fine dell’anno. Qualsiasi calo durante il periodo offre quindi opportunità per entrare per la prima volta o per aumentare le posizioni.
L'approccio è supportato da alcuni fattori: la brillante stagione degli utili trimestrali, che ha registrato una crescita media di quasi il 15% superando le aspettative degli analisti; e il fatto che l’economia americana rimane sostanzialmente solida, sebbene si sia raffreddata. A ciò si aggiunge un importante elemento stagionale. Come osserva Aaron Nordvik, responsabile della strategia azionaria macro per il trading floor di UBS, l'ultima parte dell'anno è normalmente rialzista per Wall Street, soprattutto quando i rendimenti azionari hanno superato il 10% tra maggio e ottobre, come è avvenuto quest’anno.
In media, l’S&P 500 è salito di un altro 7,3% negli ultimi due mesi dell’anno quando si è verificata questa condizione. Nel 2025, in quei sei mesi, il benchmark ha guadagnato circa il 17%.
“Mi sto posizionando per un rally di fine anno”, ha dichiarato Nordvik. “In particolare, è un buon momento per acquistare alcune delle aziende tecnologiche di alta qualità che sono state coinvolte nella svendita di momentum. L’AI sta guidando la strada verso l’alto. Le tendenze secolari rimangono in atto e nulla è cambiato”.
L’esperto ritiene che, nonostante la tecnologia legata all’intelligenza artificiale sia stata messa in discussione nelle ultime settimane, “il quadro degli utili dell’ultimo ciclo di rendicontazione suggerisce che il settore rimanga intatto”. Nordvik prevede che l’S&P 500 supererà la soglia dei 7.000 punti entro la fine dell’anno, il che implica un aumento di circa quattro punti percentuali rispetto all’ultima chiusura settimanale.
Per l’anno prossimo, Morgan Stanley vede il più importante indice Borsistico americano arrivare fino a 7.800 punti. In una nota, la banca ha scritto che “gli asset di rischio sono pronti per un 2026 forte, alimentato dai fondamentali micro, dall’accelerazione degli investimenti in AI e da un contesto politico favorevole”.