Il mercato azionario americano ha dato segnali di risveglio nell'ultima seduta a Wall Street, con l'indice S&P salito dell'1,99%, il
Dow Jones dell'1,61% e il
NASDAQ 100 del 2,68%. Ciò nonostante, ancora deve fare i conti con un
numero importante di fattori contrarian che possono nuovamente rispedirlo in discesa. Nelle ultime ore sembra che gli investitori abbiano percepito una maggiore rassicurazione dai verbali
Fed di mercoledì 25 maggio, ovvero che la politica monetaria non sarà più aggressiva di quanto previsto. In realtà
molto dipenderà dalle dinamiche inflazionistiche e dall'andamento della crescita e dell'occupazione. Quindi per il momento è difficile dire come effettivamente si comporterà la Federal Reserve nei prossimi mesi, fermo restando che continuerà ad alzare i tassi almeno fino alla fine dell'anno.
La domanda dei consumatori poi è messa seriamente sotto pressione dalle restrizioni sulle materie prime derivanti dalla guerra Russia-Ucraina e dai vincoli alla catena di approvvigionamento che fanno lievitare i prezzi. E inoltre vi è l'incognita Cina, ancora alle prese con la lotta al Covid-19 e i cui obiettivi di crescita quest'anno sono seriamente a rischio.
Citi: ecco perché entrare in acquisto
Alla luce di questi fatti, diversi analisti pronosticano che l'S&P 500 potrebbe arretrare ancora di 10 punti percentuali finendo in territorio ribassista, che prevede un ritracciamento di oltre il 20% dai massimi. Gli strategist di Citi invece affermano che questo potrebbe essere il momento giusto per entrare in acquisto, in base a un modello di controllo del mercato ribassista. Questo si basa su 18 sottofattori che hanno a che fare con gli indicatori del mercato obbligazionario, il sentiment degli investitori, le decisioni aziendali e di finanziamento, la redditività e i bilanci. Il momento di vendere senza esitazione è quando tutti queste 18 spie diventano rosse.
Per ora, l'analisi della banca d'affari ha rilevato
solo 6 fattori negativi e ben 12 positivi. Tale risultato è molto diverso da quello di altre situazioni critiche, come quella del marzo 2000 quando 17,5 dei fattori indicavano una vendita prima dei ribassi, o dell'ottobre 2007 allorché vi erano 13 segnali di alert prima della discesa che portò poi al fallimento di
Lehman Brothers.
Citi: i segnali di mercato negativi e positivi
Ma quali sono questi segnali in una direzione o in un'altra che oggi ha rilevato Citi? Uno dei fattori negativi è la curva di rendimento dei titoli di Stato USA, con il rendimento a 10 anni appena sopra quello a 2 anni. Una differenza così minima significa che l'inflazione e l'aumento del costo del denaro danneggeranno l'economia al punto che le aspettative sono nel lungo termine di una riduzione dei tassi.
Un altro segnale allude alle raccomandazioni troppo ottimistiche degli analisti sulle azioni, che non considerano il fatto che le stime sugli utili potrebbero scendere con il nuovo quadro macroeconomico che si è delineato. Tra i segnali positivi emerge il fatto che molti dei rischi che riguardano l'economia e gli utili aziendali potrebbero essere già incorporati nei prezzi delle azioni. In aggiunta, vi è anche da rilevare che è in corso un miglioramento dei flussi verso i titoli a rischio, il che significa che gli acquirenti stanno tornando a compare le azioni.