L'offerta di oltre 40 miliardi di dollari da parte di Nvidia per acquisire la tech di chip Arm ha sollevato un vespaio. Molte grandi società che sono coinvolte nell'industria dei semiconduttori hanno espresso tutte le loro preoccupazioni sull'affare. Alcuni esempi sono Microsoft, Amazon, Google e Samsung.
Il timore è che, una volta acquisito dal colosso dei processori grafici, il progettista di chip sostenuto da SoftBank possa perdere la neutralità del cliente nella concessione della tecnologia in licenza, portando a un aumento dei prezzi. In questo Nvidia però è stato molto chiaro rassicurando il mercato sull'indipendenza di Arm.
Non troppo tranquille sembrano essere anche le Autorithy Antitrust di USA, Cina, UE e Regno Unito che dovranno approvare il deal nei prossimi mesi. All'inizio di agosto il Regolatore britannnico ha chiesto un'indagine per approfondire i termini della transazione e questo già potrebbe essere di cattivo auspicio.
Di vento contrario invece sono Broadcom, Marvell e MediaTek, che hanno levato una voce favorevole all'operazione. In particolare il ceo di Marvell, Matt Murphy, ha dichiarato che il sodalizio apporterebbe alcuni vantaggi come ad esempio quello relativo ai CPU di fascia alta e l'attuazione di progetti più ampi in tutto il settore dei chip.
Arm-Nvidia: 3 motivi per cui Tesla si oppone
A unirsi al coro degli oppositori all'accordo si è aggiunto negli ultimi giorni anche Elon Musk. Il numero uno di Tesla ha preso una posizione netta nella paura che tutto il comparto dei chip possa essere sconvolto da una partnership tra Nvidia e Arm. Le ragioni sono essenzialmente 3.
Innanzitutto il produttore di veicoli elettrici sta puntando molto sulle auto a guida autonoma, che necessitano di processori grafici per le varie funzionalità. Nvidia è inserita anche nel settore del driving-self vendendo sistemi ai concorrenti di Palo Alto e quindi Tesla teme che il sodalizio con Arm finisca per avvantaggiare altri.
In secondo luogo Arm fornisce i suoi chip anche a Tesla ma, qualora venisse assorbita da Nvidia, il pioniere delle auto elettriche potrebbe essere costretto ad approvvigionarsi presso un concorrente e questa è una cosa che l'azienda californiana vorrebbe evitare.
Infine c'è proprio un discorso legato all'industri dei chip. Tesla sta provando a internalizzare la produzione dei chip investendo grandi risorse. L'alleanza tra Nvidia e Arm farebbe nascere un gigante con cui sarebbe molto difficile competere e che potrebbe espandersi in maniera molto più rapida rispetto alla società guidata da Elon Musk.
Nvidia: come stanno andando le azioni in Borsa
La ferma opposizione di Musk e delle altre grandi aziende tecnologiche non ha scalfito le azioni in Borsa di Nvidia, che continuano a crescere a ritmo sostenuto. Dal 19 agosto il titolo ha inanellato una serie di 8 rialzi consecutivi che l'hanno spinto a guadagnare oltre il 20%, proseguendo un rally strepitoso che dura da quasi 3 anni.
Basti pensare che all'inizio del 2019 le azioni Nvidia erano negoziate a poco più di 30 dollari, mentre oggi si trovano a 226,88 dollari, come da ultima chiusura di Wall Street. Se dovesse andare in porto l'acquisizione di Arm, ci sono tutte le condizioni perché il trend possa continuare ancora a lungo.