Investire sul mercato cinese in questo momento richiede grande coraggio. Negli ultimi 6 mesi le azioni hanno perso molti soldi in Borsa via via che le Autorità della Nazione si sono accanite soprattutto contro le società tecnologiche. Ciò che ha destato maggiore perplessità è stato il comportameto del Governo, che per anni ha sostenuto la tecnologia e l'innovazione, intervenendo poco per permettere alle aziende del Dragone di sbocciare e di affermarsi in maniera prepotente sui mercati.
Oggi invece Pechino sta scatenando il caos con interventi mirati e sistematici, quasi volesse affondare ogni velleità di grandezza delle società finite nel mirino. I grandi investitori che avevano puntato sulle azioni dell'ex-Impero Celeste sono rimasti attoniti di fronte a questo scenario che li ha colti di sorpresa. Uno di quelli che si è dato alla fuga è stato il numero uno del fondo Ark Investment, Cathie Wood, che ha liquidato senza esitazioni la componente di portafoglio rappresentata dal chinese tech.
Cina: i rischi di investire in azioni in questo momento
Il tracollo a Hong Kong e Shangai delle azioni come Alibaba, Tencent, Meituan e molti altri potrebbe anche far venire l'acquolina in bocca a quegli operatori che sono in attesa di comprare a prezzi contenuti. Ci sono tuttavia dei rischi molto importanti che andrebbero valutati con attenzione.
Il primo proviene dagli Stati Uniti e si inserisce nell'ambito della guerra fredda tra le due più grandi superpotenze mondiali. Molte società cinesi quotate a Wall Street rischiano seriamente il delisting, sia per una questione che riguarda gli abusi dei diritti umani, sia con riferimento al mancato rispetto degli standard di audit USA.
Secondo la Security and Exchange Commission molti investitori non sono consapevoli della struttura proprietaria che sta dietro la compagine aziendale, adombrata dalla presenza delle società di comodo. Questo potrebbe rappresentare un rischio molto grosso e per questo la massima Autorità di Borsa americana spinge affinché ci sia un adeguamento alle regole di Wall Street.
Il secondo grande rischio deriva proprio dalla Cina. Il conflitto con Taiwan potrebbe portare a una destabilizzazione totale dei mercati cinesi, ma ciò che preoccupa veramente è la crociata, distribuita a vari livelli, che Pechino sta attuando nei confronti delle grandi aziende per portare avanti il concetto comunista del livellamento economico.
In passato l'autoritoritarismo del Partito Comunista cinese si è manifestato con un giro di vite che ha colpito vari settori come quello del lusso e dei casinò nel triennio 2012-14 e dei giochi online nel 2017. Mai però si è vista un'azione così aggressiva, ampia e coordinata come quella di questi ultimi mesi, con il coinvolgimento di diverse Autorità di regolamentazione: dall'Antitrust alle disuguaglianze, alla privacy e al trattamento dati.
Cina: 3 fondi su cui puntare
Tenuto conto della grande aleatorietà che sta intorno agli investimenti nelle azioni delle società cinesi, nel breve termine puntare in titoli come Alibaba, Tencent o Meituan potrebbe significare esporre il trader a dover affrontare situazioni difficilmente gestibili. Per questo motivo forse cercare opportunità altrove per il momento potrebbe essere la scelta più saggia.
In modo particolare in quei settori che non sono stati presi di mira dal Governo, tipo l'energia rinnovabile, la guida autonoma e tutte quelle aziende che non fanno parte di una certa élite economica e sociale. L'idea sarebbe investire in fondi la cui gestione è orientata a comprendere tale tipologia di azioni, anche perché in questo modo si scaccerebbe l'eventualità che una singola azienda possa essere delistata dai mercati. Vediamo a questo proposito 3 fondi interessanti come di seguito:
Matthews China
Il Matthews China è un fondo da 1,6 miliardi di dollari che punta sulle piattaforme internet, sulle aziende di software e hardware, nonché sulle energie rinnovabili. Il rendimento nell'ultimo anno è stato dell'8% e negli ultimi 5 anni circa del 18%.
Wasatch Emerging Markets Select
Il Wasatch Emerging Markets Select è un fondo che gestisce un capitale da 147 milioni di dollari ed è concentrato su aziende piccole che possono passare inosservate ma con una notevole capacità di generare profitti. La caratteristica del fondo è che questi è riuscito quest'anno a battere il 97% dei concorrenti sul mercato, grazie a una performance del 50%. La media di rendimento degli ultimi 5 anni è stata invece di circa il 19%.
Seafarer Overseas Growth and Income
Il Seafarer Overseas Growth and Income è un fondo da 2,1 miliardi di dollari e finora ha preferito investire su aziende che non sono contrarie alla linea politica del Governo, come alcune del settore farmaceutico. Il ritorno nell'ultimo anno è stato di circa il 26%, il che ha permesso al fondo di battere oltre il 60% dei competitors operanti sul mercato. La media del rendimento degli ultimi 5 anni è stata di circa il 9%.