Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dall’Economic Times, Tesla starebbe discutendo con almeno tre aziende indiane che si occupano della costruzione di componentistica per le automobili. L’obiettivo dell’azienda guidata da Elon Musk sarebbe quello di entrare nel mercato del Paese. Entrando nel dettaglio, il gruppo di Palo Alto sta cercando componenti elettrici, elettronici e meccanici come cruscotti, parabrezza, freni differenziali, ingranaggi e sedili elettrici.
Tesla: ecco i nomi dei potenziali fornitori indiani
Stando alle indiscrezioni di stampa, Comstar, Sandhar Technologies e Bharat Forge sono tre delle aziende che sarebbero pronte a fornire i componenti a Tesla. L’Economic Times riporta anche come vi siano state di recente delle discussioni tra i manager in India di Tesla e la Automotive Component Manufacturers Association of India, dove sarebbe stato discusso di argomenti come la fornitura di componenti. Lo scorso luglio Elon Musk, Amministratore Delegato di Tesla, aveva dichiarato che una fabbrica di automobili in India era possibile nel caso in cui il gruppo riesca prima a vendere i veicoli importati.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni Tesla sembrano dirette verso la resistenza a 727,29 dollari, lasciata in eredità dai massimi dell’1 agosto 2021. Se questo livello dovesse venire superato, i compratori avrebbero la strada aperta verso i 780,46 dollari, dove passa l’intorno di concentrazione di offerta espresso dai minimi del 28 gennaio scorso.
Solo una violazione di questo ostacolo darebbe agli acquirenti il modo ti tentare un nuovo approdo verso i top storici, al momento posti a 900,02 dollari. Nel medio periodo, solo una discesa al di sotto della zona compresa tra i 631,80 e i 559,65 dollari potrebbe portare in vantaggio i venditori.
Qui transitano infatti il sostegno espresso dai massimi del 26 maggio 2021, la linea di tendenza ottenuta collegando i top del 24 gennaio e 7 febbraio 2021 e il supporto ereditato dai massimi del 23 novembre 2020. Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di matrice short di breve periodo da 727 dollari. Lo stop loss sarebbe quindi localizzato a 740 dollari, mentre l’obiettivo a 700 dollari.