Il sell-off di Wall Street che si è visto all'inizio della scorsa settimana potrebbe essersi arrestato. Gli investitori sembrano essere rasserenati dopo una serie di fatti che hanno turbato i mercati finanziari. Forse è un pò presto per dire che il peggio si sia lasciato alle spalle, perché la situazione di Evergrande potrebbe deflagrare da un momento all'altro e la crisi energetica minaccia venti inflazionistici che costringerebbe le Banche centrali a chiudere i rubinetti del denaro facile.
In Europa preoccupa la Gran Bretagna, che prevede una crescita dei prezzi al consumo del 4%, dopo aver registrato nel mese di settembre un balzo fino al 3,2%, il più grande della storia del Paese di Sua Maestà. Negli USA per il momento è stata tolta una spina nel fianco con l'estensione del periodo di tolleranza sul tetto del debito, sebbene la questione sia stata solo rinviata a dicembre.
Inoltre il rialzo dei rendimenti dei Treasury Bond a 10 anni oltre la soglia dell'1,5% e dei Gilt dello stesso periodo che hanno allargato lo spread con i Bund tedeschi come non si vedeva dal 2016 dopo il referendum su Brexit, non non lasciano tranquille la Federal Reserve e la Bank of England.
Wall Street: 3 segnali che suggeriscono di comprare
Le incertezze quindi sono molte ma il mercato ha reagito bene e tenuto botta di fronte ai venti contrari. Vi sono 3 segnali in particolare che fanno pensare che vi sia un netto cambiamento di sentiment dopo la paura del lunedì nero del 4 ottobre.
Il primo giunge dal mercato delle opzioni. La domanda di put per proteggersi dai ribassi degli indici azionari americani è diminuita costantemente. Ciò indica che gli investitori stanno prendendo profitto sui derivati e ora puntano nuovamente al rialzo. Lo conferma anche l'indice CBOE Skew, che misura il posizionamento dei trader sulle opzioni statunitensi e che è sceso la scorsa settimana fino a 130,9 punti, il livello più basso degli ultimi 11 mesi. Basti pensare che il 3 settembre si trovava a 162,3 punti e ha chiuso l'ultima ottava a 134,46 punti.
Un secondo elemento riguarda l'indice VIX, segnaletico della paura che hanno gli investitori sul mercato in funzione della volatilità. Da quasi 25 punti di inizio settimana scorsa, l'indicatore è crollato fino a 18,77 punti alla chiusura delle contrattazioni di venerdì 8 ottobre. Questo vuol dire che l'umore degli operatori è migliorato tantissimo, al punto da attendersi una volatilità implicita delle azioni più bassa nei prossimi giorni. La sensazione è che molti abbiano visto le svendite del lunedì passato come un'opportunità per acquistare a prezzi più bassi.
Infine gli analisti hanno aumentato le previsioni sugli utili dell'ultimo trimestre per le società americane, aspettandosi una crescita forte. Se questo lo si combina con il calo dei casi di Covid-19 in tutto il mondo grazie alle vaccinazioni, si è ottimisti sulla ripresa delle attività economiche e quindi del trend rialzista di lungo corso delle Borse che dura ormai da oltre un decennio.
Wall Street: cosa pensano gli analisti
Gli analisti nel complesso mantengono una view positiva nel quadro di medio periodo, nonostante alcune zone d'ombra che lasciano qualche incertezza, come la questione del tetto sul debito e la riduzione degli stimoli monetari della Fed.
A giudizio di Maneesh Deshpande, strategist di Barclays i motivi di preoccupazione ci sono ma in questo momento vengono percepiti come eventi a bassa probabilità. Tuttavia, il fatto che l'indice Skew sia diminuito recentemente ma si mantiene al di sopra della sua media di lungo periodo indica che gli investitori non trascurano del tutto la possibilità che vi possano essere maggiori oscillazioni nel prezzo delle azioni americane.
Secondo James Massario, co-responsabile delle azioni per le Americhe presso Société Générale, gli operatori di mercato hanno avuto la possibilità di riposizionare il portafoglio con il sell-off recente, mantenendo un atteggiamento rialzista per il futuro. In una nota di mercoledì 6 ottobre, gli analisti di JP Morgan hanno consigliato ai clienti della banca di comprare sul calo delle azioni.