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I nuovi regolamenti del Governo cinese sulla vendita delle attività tecnologiche potrebbero mettere il bastone tra le ruote all'affare TikTok;
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Pechino teme che senza certe restrizioni si potrebbe creare un furto di tecnologia;
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Microsoft rimane il favorito all'acquisizione dell'app cinese, ma altri player potrebbero entrare in gara
I giochi non sono ancora fatti per la vendita di TikTok, anzi. I vari colossi che si stanno contendo l'app devono fare i conti con il Governo cinese che, stando alle ultime notizie, sembra avere l'intenzione di imporre regolamenti più severi. Lo scorso 28 agosto Pechino ha fatto sapere che vi è la possibilità di bloccare la vendita a società straniere come Microsoft e Oracle riguardo l'esportazione di intelligenza artificiale.
Questo significa che alcuni prodotti, prima di essere venduti all'estero, dovrebbero passare al vaglio dell'Amministrazione cinese. Di conseguenza ByteDance dovrà richiedere l'approvazione del Governo per ogni accordo che fa con i player internazionali in merito alla piattaforma che sta impazzando tra gli adolescenti.
Secondo alcuni esperti, i nuovi regolamenti creano maggiori difficoltà per ottenere un buon esito dal negoziato con l'azienda guidata da Zhang Yiming. A quel punto la logica conseguenza sarebbe che Donald Trump renda esecutivo l'ordine del 6 agosto e vieti l'utilizzo di TikTok nel territorio degli Stati Uniti.
Nuovi regolamenti cinesi: le motivazioni
A giudizio di alcuni media, la Cina teme il furto di tecnologia. L'intelligenza artificiale è uno dei settori chiave del Dragone, che vorrebbe proteggersi contro la possibilità che le sue aziende vengano defraudate da chi ha intenzioni sinistre. In questo contesto la vicenda potrebbe essere interpretata come una sorta di ritorsione cinese al fatto che, come sostiene Wang Huiyao, Consigliere del Governo cinese, gli Stati Uniti quotidianamente applicano restrizioni sulla Cina.
Molte aziende cinesi sarebbero bersagliate dalle sanzioni americane contro la vendita di software, per questa ragione Pechino starebbe solo cercando di mettersi su un punto di equilibrio rispetto a Washington. Risulta chiaro che tutto questo si inserisce nel contesto della guerra fredda che continua senza esclusioni di colpi tra le due superpotenze. Questi nuovi fatti contribuiscono a rendere il clima rovente, anche se non significa che qualunque trattativa per TikTok salti o che il grande accordo di fase 1 stipulato a gennaio non venga portato avanti.
Vendita TikTok: spuntano altri contendenti
Al momento la situazione è lontana dal trovare una soluzione. Il fondatore di ByteDance è sempre stato restio a cedere l'app, che oggi ha una valutazione di 140 miliardi di dollari. La motivazione starebbe nel fatto che, insieme a Facebook e Google, TikTok si sta rivelando il più potente canale pubblicitario del mondo. L'entrata a gamba tesa della Casa Bianca ha stravolto tutto e ora il problema che si pone è chi riuscirà a spuntarla dopo che le Autorità cinesi hanno fatto sentire la loro voce.
Microsoft e Oracle fanno a sportellate presentando entrambi un'offerta. La settimana scorsa ha cercato di farsi strada Walmart spalleggiando l'azienda fondata da Bill Gates nella contesa e, nella giornata di venerdì, si sono fatti avanti Centricus Asset Management e Triller che hanno lanciato una proposta di 20 miliardi di dollari per acquisire l'app cinese. Secondo la maggioranza degli esperti Microsoft è ancora in vantaggio ma i grattacapi da risolvere non sono pochi.
ByteDance esegue TikTok in varie regioni, spesso utilizzando il codice di Musical.ly. Con gli ingegneri di ByteDance in Cina che lavorano ancora sull'applicazione, non è chiaro come Microsoft possa dividere il codice e la tecnologia sottostante senza che ci sia l'interferenza cinese. I nuovi regolamenti potrebbero complicare ulteriormente la situazione. La reazione a Wall Street di Microsoft, Oracle e Walmart è stata brusca con cali nel pre-market che si sono estesi fino al 3%.
Infine, è arrivata la notizia da parte della CNBC che ha riferito di un imminente accordo per TikTok in procinto di vedere la luce già domani. Dopo la news, i titoli delle aziende della contesa hanno ripreso fiato e nei primi scambi dopo l'apertura cedono poco più dell'1% (Microsoft e Oracle) e il 2,62% (Walmart).