Nel mese di ottobre, le vendite di Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC) sono cresciute al ritmo più lento da febbraio 2024. Secondo i dati, i ricavi sono aumentati del 16,9% su base annua, raggiungendo 367,47 miliardi di dollari taiwanesi, pari a 11,86 miliardi di dollari USA. Rispetto al mese di settembre, l'incremento è stato dell'11%. Dall'inizio dell'anno, il fatturato è salito del 33,8% su base annua, attestandosi a 3.313 miliardi di dollari taiwanesi.
Questi risultati dimostrano che la domanda di chip legati all'intelligenza artificiale è ancora elevata, ma potrebbe iniziare a mostrare segnali di rallentamento. TSMC è il più grande produttore a contratto di semiconduttori al mondo e serve giganti tecnologici come Nvidia e Apple. La forte richiesta di processori per l’AI, alimentata dal clamore intorno a questa nuova tecnologia, ha spinto un incremento degli ordini per il colosso taiwanese negli ultimi mesi. Tuttavia, affinché questo ritmo possa essere mantenuto, per TSMC è fondamentale che la spesa per l’intelligenza artificiale resti su livelli elevati.
Finora, le Big Tech - Meta Platforms, Alphabet, Amazon e Microsoft - hanno pianificato investimenti complessivi in AI per oltre 400 miliardi di dollari nel prossimo anno, destinati a data center e server, con un aumento del 21% rispetto al 2025. Questo mette a dura prova anche la capacità di TSMC di soddisfare la domanda, motivo per cui la società sta cercando di ampliare il numero dei propri impianti di produzione.
TSMC: quanto bisogna preoccuparsi?
Nel 2025, le azioni di TSMC sono salite di circa 36% alla Borsa di Taipei, mentre le ADR TSMC hanno registrato un balzo del 45% a Wall Street (Mercato ADR: come funziona, segmenti e orari di negoziazione). Il principale catalizzatore per le quotazioni è stato proprio il boom dell’intelligenza artificiale. Ora, però, è importante che la spesa resti su livelli elevati affinché lo slancio positivo possa continuare.
I dati sulle vendite di ottobre dell’azienda taiwanese fanno emergere qualche dubbio. Già la scorsa settimana si è registrato un improvviso crollo delle azioni tecnologiche asiatiche, segnale che il rally mondiale dei titoli legati all’AI e ai semiconduttori potrebbe essere vicino a un picco. Un grande investitore come Michael Burry - colui che aveva previsto la Grande Crisi del 2008 - ha assunto posizioni ribassiste contro due icone della tecnologia: Nvidia e Palantir (Michael Burry è short su Nvidia e Palantir, è ora di preoccuparsi?).
Tuttavia, i dirigenti del settore restano ottimisti riguardo alla crescita trainata dall’intelligenza artificiale. L’Amministratore delegato di Nvidia, Jensen Huang, ha dichiarato lo scorso fine settimana che il business dell’azienda sta “crescendo mese dopo mese”, in maniera “sempre più forte”. In tale occasione, Huang ha incontrato a Taiwan il suo omologo di TSMC, C.C. Wei, chiedendo un aumento delle forniture di chip.
Anche altri CEO hanno condiviso l’ottimismo di Huang, come Cristiano Amon di Qualcomm, che la scorsa settimana ha affermato che “il mondo sta sottovalutando le dimensioni dell’intelligenza artificiale”