Le azioni Tesla continuano cedere terreno a Wall Street, in attesa della pubblicazione del report sulle consegne del secondo trimestre, un evento molto atteso dagli investitori e dagli analisti di Wall Street. Vediamo quali sono le attese e come operare.
Tesla: consegne Q2 attese in calo del 13%
Secondo il consenso raccolto da FactSet, gli analisti si aspettano che Tesla riporti consegne per circa 387.000 veicoli nel secondo trimestre, con un calo del 13% rispetto alle quasi 444.000 unità consegnate nello stesso periodo dell’anno precedente.
Nei giorni precedenti, le azioni Tesla avevano mostrato segni di forza, spinte dall’avvio del servizio di robotaxi ad Austin, Texas, e dall’annuncio da parte del CEO Elon Musk della prima “consegna driverless” di un’auto a un cliente. Tuttavia, nonostante queste novità tecnologiche, il prezzo del titolo ha subito una flessione a seguito di nuovi sviluppi politici.
Musk vs Trump: l’impatto della nuova legge sulla spesa federale
Sabato scorso, Elon Musk ha riacceso lo scontro con il presidente Donald Trump riguardo al “One Big Beautiful Bill Act”, il maxi provvedimento di spesa federale votato definitivamente alla Camera dei Rappresentanti.
Una delle principali preoccupazioni di Musk riguarda le misure nel disegno di legge che ridurrebbero di centinaia di miliardi di dollari il supporto alle energie rinnovabili negli Stati Uniti e cancellerebbero gradualmente i crediti d’imposta per i veicoli elettrici.
Questi cambiamenti potrebbero avere un impatto negativo significativo sulle vendite di auto elettriche, con una stima di circa 100.000 veicoli in meno venduti ogni anno entro il 2035, secondo il think tank Energy Innovation.
Inoltre, il disegno di legge potrebbe rallentare lo sviluppo delle energie rinnovabili, riducendo la crescita cumulativa di capacità per oltre 350 gigawatt entro lo stesso periodo. Questo scenario potrebbe mettere pressione sulla divisione Energy di Tesla, che vende sistemi di accumulo di energia e solare a utility e sviluppatori di progetti di energia pulita.
La risposta di Trump e il ruolo degli incentivi federali
Ieri il presidente USA, Donald Trump, ha dichiarato ai giornalisti alla Casa Bianca che Musk è “arrabbiato perché sta perdendo il suo mandato sugli EV”, ma ha aggiunto che il CEO di Tesla potrebbe “perdere molto di più”. Il riferimento è agli incentivi, sussidi e contratti federali che hanno finora supportato varie attività imprenditoriali di Musk.
SpaceX, la compagnia spaziale di Musk, ha ricevuto più di 22 miliardi di dollari da contratti governativi dal 2008, inclusi accordi con NASA, Air Force e Space Force. Tesla, dal canto suo, ha registrato dal 2015 vendite di “crediti regolatori” per un totale di 11,8 miliardi di dollari, come analizzato da Geoff Orazem di FedScout.
Questi crediti regolatori sono generati da normative federali e statali che impongono ai produttori di automobili di vendere un certo numero di veicoli a basse emissioni o di acquistare crediti da aziende come Tesla, che ne accumula in eccesso.
I ricavi da questi crediti vanno direttamente a incrementare il risultato netto di Tesla, rappresentando circa il 60% dell’utile netto della casa automobilistica nel secondo trimestre del 2024. Vediamo ora la possibile strategia operativa sulle azioni Tesla.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative

Nel breve periodo, le azioni Tesla rimangono all’interno della struttura laterale in atto da fine maggio, che vede come resistenza il livello orizzontale a 367 dollari e come supporto il sostegno statico a 291 dollari. Con il ribasso registrato nella seduta di contrattazioni di ieri, i prezzi si sono avvicinati a quest’ultimo livello: eventuali segnali di ripartenza potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase di rialzo fino alla fine di luglio, seguita da un possibile movimento correttivo che potrebbe estendersi fino all’inizio della seconda decade di agosto.


A livello operativo quindi, si potrebbero valutare strategie long da area 300-291 dollari. In tal caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto in area 350-367 dollari. Il superamento di quest’area di resistenza aprirebbe le porte a un ulteriore rialzo, idealmente fino all’ostacolo a 439 dollari, resistenza lasciata in eredità dai massimi di gennaio.
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