Azioni Stellantis: nuovo crollo immatricolazioni, cosa fare ora? | Investire.biz

Azioni Stellantis: nuovo crollo immatricolazioni, cosa fare ora?

02 lug 2025 - 09:00

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Per dare seguito al recupero delle ultime giornate, le azioni Stellantis dovrebbero superare alcune resistenze chiave. Andiamo a scoprire dove sono posti questi livelli

Con il focus che rimane sempre rivolto ai colloqui sui dazi e nel giorno in cui verrà comunicata la stima ADP dei nuovi occupati statunitensi, i mercati azionari europei hanno aperto le contrattazioni in leggero territorio positivo.

In questo contesto il FTSE Mib cerca di confermarsi oltre i 39.750 punti, sopra i quali sono possibili ulteriori allunghi in direzione delle prossime aree resistenziali situate sulla soglia dei 40 mila punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero solo con il ritorno dei corsi con la violazione dei primi sostegni in area 39 mila punti.

Tra i titoli da seguire a Milano troviamo Stellantis, dopo che la casa automobilistica ha comunicato i dati riguarda le immatricolazioni in Italia nello scorso mese di giugno. Andiamo a scoprirli.

 

 

Stellantis: immatricolazioni in  deciso calo in Italia

Nella serata di ieri il Ministero dei Trasporti italiano ha comunicato che nello scorso mese di giugno sono state immatricolate 132.191 vetture, in diminuzione del 17,4% rispetto alle 160.120 che erano state vendute nello stesso periodo dello scorso anno.

Ricordiamo che lo scorso anno il mercato aveva beneficiato degli incentivi per le auto elettriche. Nei primi sei mesi del 2025 le immatricolazioni in Italia sono scese del 3,58% a quasi 855 mila vetture.

Tra i vari canali di vendita i privati vedono un calo del 29,5%, mentre prosegue il rimbalzo del noleggio, con il lungo termine in aumento del 4% e il breve termine del 36,6% Segnali positivi arrivano dalle immatricolazioni delle auto ibride plug-in che nel mese di giugno crescono di quasi il 70%, con una quota che sale dal 3,5% al 7,2%, mentre le elettriche registrano una perdita del 40,7% con la quota che scende dall'8,3% al 6%.

In questo contesto torna a soffrire Stellantis, dopo i recuperi che si erano avuti nel mese di marzo e aprile. Nello scorso mese di giugno le immatricolazioni del gruppo sono state pari a circa 32.500 unità, in discesa del 32,9% rispetto alle oltre 48 mila vetture vendute a giugno del 2024.

Di conseguenza, la quota di mercato di Stellantis si è attestata al 24,55%, rispetto al 30,2% di dodici mesi prima. Per quanto riguarda i primi 6 mesi il calo è dell'11,7%, con una quota di mercato che passa dal 31,9% al 29,3%.

Tra i vari marchi spicca la continua crescita di Alfa Romeo che ha visto un aumento dell'89,5% e di Maserati del 12,2%, mentre tutti gli altri brand mostrano segnali negativi. Tra questi Citroen registra un calo del 50%, Lancia di quasi l'83%, Fiat del 34,9% e Jeep del 27,2%.

 

 

Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio termine sulle azioni Stellantis. È stata una giornata volatile quella di ieri per il titolo Stellantis che, dopo essere sceso in area 8,30 euro, ha chiuso le contrattazioni in guadagno di oltre l'1% in area 8,60 euro.

Se l'impostazione di lungo periodo rimane confermata al ribasso, nel breve termine sarà solo con il superamento degli 8,85 euro, dove troviamo la trendline discendente che parte dai top dello scorso mese di maggio, che si avrebbe una continuazione di quel rimbalzo innescatosi lo scorso 23 giugno. In questo caso il primo obiettivo rialzista sarebbe situato sulla soglia dei 9 euro e a seguire i 9,25 euro.

Dal punto di vista operativo il superamento di questi ultimi livelli, dovrebbe far proseguire gli acquisti con prossimi obiettivi i top degli ultimi tre mesi nelle vicinanze dei 9,9 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle tali aree, che si avrebbe un primo segnale di rafforzamento del quadro grafico, aumentando le possibilità di ulteriori apprezzamenti fin verso i 10,482 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 31 marzo.

Al contrario la perdita dei minimi di ieri aprirebbe le porte a nuove vendite, in direzione degli 8 euro e successivamente i 7,7 euro. La perdita di questi supporti dovrebbe spingere le azioni a mettere sotto pressione i minimi di periodo, toccati lo scorso mese di aprile, in area 7,25 euro.

L'eventuale violazione di tali livelli andrebbe a indebolire ulteriormente la struttura grafica del titolo, che a quel punto dovrebbe proseguire la sua fare discendente fin verso i 6,85 euro, che rappresenta il bottom degli ultimi 5 mesi.

 

 

 

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