La tecnologia made in Cina avanza con ritmi straordinari con colossi come ad esempio Tencent Holdings, focalizzata sui servizi di intrattenimento, mass media, internet e apparecchiature mobile, che ha raggiunto valutazioni stratosferiche sfiorando i 1.000 miliardi di dollari.
Se Tencent avesse raggiunto quota mille miliardi di dollari, sarebbe stata la seconda azienda cinese a farlo dopo PetroChina Co, che ha raggiunto la sua valutazione di trilioni di dollari nel 2007 e da allora è crollata.
Le performance delle big tech cinesi fanno invidia anche all’indice statunitense NASDAQ 100, che l’anno scorso è stato sotto la lente di molti trader e investitori per via della sua forte resilienza durante lo scoppio della pandemia di coronavirus e il conseguente crollo delle Borse.
I titoli tech cinesi spingono l’Hang Seng Tech Index
Negli ultimi 12 mesi l’Hang Seng Tech Index, l’indice che ambisce a cogliere il potenziale delle 30 più grandi società tech quotate alla Borsa di Hong Kong nei settori dell’information technology, industriale, healthcare, finanziario e dei beni di consumo, ha quasi raddoppiato il proprio valore sotto la spinta di colossi quali la già menzionata holding Tencent ma anche grazie ad Alibaba, Meituan, JD e Xiaomi.
La holding Tencent da inizio 2020 ad oggi ha archiviato una performance del 111,90%; Alibaba, la più grande piattaforma di scambio online B2B nello stesso periodo del 19,67%, JD del 151%; Xiaomi, il colosso orientale dell’elettronica di consumo il 171% e Meituan, il gigante cinese delle consegne, ha totalizzato un guadagno monstre del 192%. Sono performance che non sono da meno dei colossi della Silicon Valley, i cosiddetti FAANG che nel 2020 sono stati sulla bocca di tutti.
Per gli investitori italiani interessati all'evoluzione del settore tecnologico cinese c’è una buona notizia: dal 21 gennaio 2021 su Borsa Italiana è infatti presente l’HSBC Hang Seng TECH UCITS ETF, il primo ETF che replica proprio l’indice Hang Seng Tech e che consente quindi di esporsi alle potenzialità enormi del mercato tech orientale.
Il tech cinese non teme i colossi della Silicon Valley
Il settore tecnologico cinese ha registrato una crescita esplosiva negli ultimi anni e la regione è il secondo più grande hub globale per i cosiddetti “unicorni”, che beneficiano dell'accesso agli incentivi governativi e di un mercato interno in rapida crescita, rappresentato soprattutto da consumatori tech-savy di classe media.
Le zone dedicate in Cina allo sviluppo del settore high-tech hanno continuato a crescere nonostante l'impatto della pandemia di Covid-19 e grazie alla loro solida capacità di innovazione scientifica e tecnologica queste aree hanno dimostrato una grande resistenza ai rischi e registrato una crescita superiore alla media nazionale.
La Cina ha lanciato le linee guida sulla qualità dello sviluppo delle zone ad alta tecnologia a luglio 2020 come parte dello sforzo per stimolare l'innovazione, proseguire le riforme, ed espandere le aperture nel settore. Xu Nanping, vice ministro cinese per la Scienza e la Tecnologia, ha detto che dopo oltre 30 anni di sviluppo, le zone ad alta tecnologia nazionali sono diventate un importante sostegno per l'economia della Cina.
Lo dimostra il progetto Made in China 2025, che punta a trasformare la “fabbrica del mondo” cinese, un’industria contraddistinta per produzioni a basso costo e a basso valore aggiunto, in una fucina di innovazione, di produzioni automatizzate ad alto valore aggiunto e di tecnologie produttive avanzate. La Cina vuole cambiare faccia, rinnegando lo smog e lo sfruttamento, e proiettandosi in una nuova era industriale.