In una giornata che vedrà volumi in calo in scia alla chiusura di Wall Street per festività, i mercati azionari europei sono visti in apertura di seduta con il segno positivo, proseguendo in questo modo il recupero delle ultime settimane. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 24.800 punti con prossimi target rialzisti situati sulla soglia dei 25.000 punti. Al ribasso da osservare sempre i forti supporti sui 24.000 punti. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo Telecom Italia, dopo l'accordo vincolante sulla rete unica. Andiamo a vedere i punti principali.
Telecom Italia: CDP e Open Fiber per la rete unica
Facendo seguito a quanto era stato comunicato il 2 Aprile 2022, TIM, CDP, KKR, Macquarie ed Open Fiber, hanno firmato un Memorandum of Understanding per arrivare entro il 31 ottobre ad un'integrazione delle rete di TIM ed Open Fiber. L'obiettivo è quello di vendere a Open Fiber la rete dell'ex monopolista, comprensiva anche della parte internazionale di Sparkle.
Questo darà vita ad un solo operatore di telecomunicazioni che possa accelerare in questo modo la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture sull'intero territorio del Paese permettendo l'accesso ai servizi più immovativi ed efficienti. Nel caso in cui questa operazione dovesse realizzarsi, Telecom riuscirebbe a focalizzare le proprie attività nei servizi di telecomunicazione e trasmissione dati. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica del titolo nel breve e medio periodo.
Azioni Telecom Italia: analisi tecnica e strategie operative
Se l'impostazione di fondo delle azioni Telecom Italia è sempre confermata al rialzo, nel breve i prezzi stanno cercando di dar seguito a quel rimbalzo innescatosi il 9 maggio dagli 0,255 euro. Le attese per la seduta odierna sono per un test sulle prime resistenze situate in area 0,2870-0,2880 euro, oltre i quali l'azione potrebbe proseguire il rialzo verso la soglia degli 0,30 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi livelli dovessero essere lasciati alla spalle, si avrebbero ulteriori allunghi in direzione degli 0,32 euro, massimi di aprile 2022. Al contrario una discesa delle quotazioni sotto gli 0,264 euro tornerebbe ad indebolire il titolo, aprendo la strada per un ritorno verso gli 0,255 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero essere rotti, aumenterebbero le possibilità per un test dei corsi sui minimi di marzo 2022 in area 0,225 euro.
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