Il settore delle
SPAC negli Stati Uniti sta attraversando un momento molto difficile, dopo il grande boom del 2020. Molte delle aziende che si sono fuse con società di assegni in bianco, per rendere più flessibile il processo di quotazione in Borsa, hanno avvertito che
rischiano il fallimento. Secondo uno studio della società di ricerca Audit Analytics, delle 232 società che tra il 2020 e il 2021 si sono quotate tramite SPAC,
almeno 25 hanno emesso avvertimenti sulla capacità di rimanere a galla per i prossimi 12 mesi.
Questa percentuale è allarmante, perché significa che più del 10% delle aziende che hanno intrapreso questa strada ha
realizzato risultati molto peggiori rispetto a quanto si aspettasse. Inoltre, la cifra è più del doppio rispetto a quella relativa alle aziende che sono diventate pubbliche tramite le
IPO.
Il mondo delle SPAC è popolato da startup con scarse entrate, che hanno raccolto centinaia di milioni di dollari, salvo poi scoprire che le proiezioni erano sbagliate. Le azioni in Borsa hanno avuto un andamento molto deludente, con una perdita media del 60% riguardo le società che si sono quotate tramite SPAC nel 2021.
Wall Street: 3 esempi di società fuse con SPAC quasi fallite
Alcuni casi di società che hanno dichiarato il rischio di fallimento hanno del clamoroso, viste le ambizioni iniziali. Uno di questi è il produttore di finestre in vetro View Inc., che aveva attirato 1 miliardo di dollari da SoftBank e si è confrontato con Amazon e Tesla in una presentazione aziendale.
La società della Silicon Valley si è fusa con una SPAC lo scorso anno e ha raccolto 815 milioni di dollari. A fine anno il capitale è diventato di appena 281 milioni di dollari, con le azioni che sono crollate del 90% dal loro massimo. Il 31 maggio View riporterà i risultati finanziari e nell'occasione includerà un avviso di continuità aziendale, aggiungendo di non avere le risorse finanziarie adeguate per finanziare le operazioni per i prossimi 12 mesi. Il NASDAQ ha già avvisato che potrebbe rimuovere il titolo dal listino.
Un'altra società che rischia la bancarotta è Lilium NV, che ha emesso un avviso di continuità aziendale nel suo rapporto annuale 2021. La società ha comunicato di aver raccolto meno denaro di quanto si aspettasse nella fusione con una SPAC, avvenuta nell'estate dello scorso anno. In quell'occasione il denaro entrato nelle casse societarie è stato di 584 milioni di dollari, 250 milioni di dollari in meno rispetto alle attese.
Il programma di Lilium è ambizioso, ossia realizzare aerotaxi elettrici che si comportano esattamente come elicotteri. La liquidità dovrebbe essere sufficiente per iniziare la produzione nel 2024, dopo la certificazione delle Autorità di regolamentazione. Tuttavia, le sue operazioni successive dipenderanno dalla possibilità di arrivare a finanziamenti aggiuntivi.
Un ultimo caso rilevante da segnalare riguarda la società di noleggio scooter Helbiz Inc., che nell'ultimo rendiconto finanziario ha lanciato un avviso di continuità aziendale. Durante la presentazione di inizio 2021, la start-up aveva affermato di voler fare un percorso chiaro verso la redditività, ma l'anno è stato terminato con una perdita di 72 milioni di dollari.
Occorre dire che, come segnalato dalle società di revisione contabile, emettere un avviso di continuità aziendale non significa che le società poi vadano in fallimento. Raramente infatti si vede qualcuno fallire e averlo prima segnalato. Tuttavia, questi avvisi rappresentano un momento di delusione per tutti quegli investitori che hanno creduto nelle aziende e che alla fine si ritrovano con risultato inferiori alle aspettative.