Proseguono le prese di beneficio sui listini azionari europei che, con il focus sempre rivolto sia alla crisi politica francese che alla continuazione dello shutdown in USA, aprono l'ultima seduta della settimana in generale territorio negativo. In questo contesto il FTSE Mib si avvicina ai prossimi sostegni di breve periodo situati sui 42.500 punti. Sotto questi livelli è possibile una continuazione delle vendite in direzione dei 42.250-42.200 punti e a seguire verso i minimi delle ultime settimane situati nei pressi dei 42 mila punti.
Tra i titoli da seguire in queste ore a Piazza Affari troviamo Stellantis, che potrebbe beneficiare di alcune notizie provenienti da oltreoceano. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Stellantis: dopo 2 anni torna a crescere in USA
Come aveva anticipato qualche settimana fa il nuovo Amministratore delegato Antonio Filosa, Stellantis, dopo due anni consecutivi di cali, nel terzo trimestre è tornata a crescere sul mercato americano. Grazie a una combinazione di nuove configurazioni di prodotto, campagne marketing più mirate e incentivi commerciali più aggressivi, il gruppo ha visto un aumento delle vendite in Nord America del 35%, con consegne in crescita di 104 mila unità
A livello generale il gruppo ha chiuso il 3° trimestre con un aumento delle consegne a 1,3 milioni di unità, in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024. A livello geografico l'Africa e il Medio Oriente sono cresciuti del 21%, l'Europa dell'8%, mentre il Sud America ha registrato una discesa del 3%
Tornando negli Stati Uniti a far ripartire il gruppo autmotive è stato in particolar modo sia il ritorno dei motori Hemi nel segmento dei pick-up Ram che il primo aumento nel corso degli ultimi 24 mesi della quota di mercato Jeep. Da sottolineare inoltre che tra le decisioni più rilevanti prese dal gruppo nel corso delle ultime settimane, è stato l’annullamento del progetto del Ram 1500 completamente elettrico. In questo modo è stato evitato un possibile calo della domanda di motori EV dopo la fine del credito d’imposta federale da 7.500 dollari, scaduto lo scorso 30 settembre.
Per evitare che i concessionari rimanessero con veicoli elettrici invenduti, Stellantis ha introdotto sconti diretti dello stesso valore, estendendo in alcuni casi le promozioni fino a 15.000-20.000 dollari su determinati modelli elettrificati. Per rimanere Oltreoceano, ricordiamo che solo qualche giorno fa Stellantis ha annunciato un maxi investimento da 10 miliardi di dollari.
Nello specifico le risorse, che saranno distribuite su più anni, avranno come obiettivo la riapertura e modernizzazione degli impianti in Illinois e Michigan, con nuove assunzioni, rilancio dei marchi storici e produzione di modelli inediti. Tra i progetti più avanzati c’è il riavvio dello stabilimento di Belvidere in Illinois, dove l’azienda ha promesso all’amministrazione Trump di riportare al lavoro circa 1.500 operai, per costruire un nuovo pick-up Ram di medie dimensioni.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni Stellantis sulla Borsa italiana. È stata una giornata all'insegna della debolezza quella di ieri per il titolo Stellantis che, con un calo di quasi l'1%, ha chiuso le contrattazioni a 9,23 euro. Con un’impostazione di breve periodo che rimane al rialzo, una conferma dei corsi sopra i 9 euro dovrebbe far proseguire il trend prima verso i 9,60 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e a seguire in direzione dei massimi degli ultimi cinque mesi nei pressi dei 9,9 euro.
Il superamento di tali aree dovrebbe spingere le azioni Stellantis fin verso gli 11 euro, con target intermedi sui 10,45 euro. In questo contesto eventuali prese di beneficio in direzione delle ex resistenze situate sugli 8,70-8,75 euro, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario, un ritorno dei corsi sotto questi ultimi livelli tornerebbe a indebolire la struttura grafica con un primo target in area 8,40-8,35 euro e a seguire gli 8,16 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 2 ottobre e dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend. L’eventuale violazione di tali livelli farebbe proseguire la discesa in direzione dei 7,85 euro e a seguire verso i forti supporti posti sui 7,4 euro.
Nel caso in cui anche questi ultimi supporti non dovessero arrestare la spinta ribassista, aumenterebbero le possibilità di rivedere le azioni nelle vicinanze dei 6,85 euro, che rappresentano il minimo degli ultimi 5 mesi.
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