Wall Street è in trepidante attesa per la stagione delle trimestrali che si aprirà ufficialmente la prossima settimana con la pubblicazione dei conti da parte delle grandi banche USA. Martedì 14 ottobre inaugureranno la serie JP Morgan Chase, Citigroup, Goldman Sachs e Wells Fargo, mentre il giorno dopo sarà la volta di Bank of America e Morgan Stanley.
I bilanci dei grandi istituti finanziari statunitensi sono spesso una fotografia non solo dello stato di salute del sistema finanziario del Paese, ma anche dell'economia attraverso le richieste dei prestiti e dei mutui. Questa tornata è importante perché la situazione attuale degli Stati Uniti è molto delicata, con uno shutdown in corso e il rallentamento del mercato del lavoro che fa presagire un rallentamento dell'economia.
Tra l'altro, a settembre la
Federal Reserve ha ripreso il ciclo dei tagli ai tassi di interesse, quindi si potrebbero vedere i primi effetti - anche se il tempo è molto limitato - sulla redditività del core business della maggior parte delle banche.
Trimestrali banche USA: sotto i riflettori investment banking e mutui
Nel mirino degli osservatori finanziari però ci sono soprattutto due aree del business delle principali banche USA: l'investment banking e i mutui.
Una maggiore deregulation sotto l'amministrazione Trump e le aspettative di ulteriori tagli ai tassi di interesse hanno liberato operazioni di finanza straordinaria come fusioni e acquisizioni. Secondo quanto riportato dagli analisti di Piper Sandler, nel terzo trimestre fino a metà settembre sono state annunciate ben 49 operazioni, rispetto alle 39 del secondo trimestre e alle 32 dello stesso periodo del 2024.
Tuttavia, alcuni analisti rimangono cauti sulle prospettive. "La nostra opinione sul ciclo di M&A è che, anche se l'uccello sta sbattendo le ali, non ha ancora raggiunto il decollo", ha scritto Chris Kotowski, analista di Oppenheimer. L'esperto ricorda le aspettative di un "boom epico di fusioni e acquisizioni" all'inizio dell'anno che non si è materializzato.
Sul fronte del trading, il consensus stima ricavi in crescita delle banche, sebbene il terzo trimestre tenda solitamente a essere un periodo stagionalmente lento per questo segmento, osservano gli analisti di Jefferies. Quest'anno, però, "sembra essere in controtendenza", hanno precisato. "I volumi di trading azionario sono stati robusti e l'attività è stata elevata anche nel reddito fisso, nelle valute e nelle materie prime", ha detto Jefferies.
Per quanto riguarda i mutui, si prevede che l'economia resiliente abbia mantenuto un buon livello delle operazioni. Ad ogni modo, "ci sarà molta attenzione su eventuali cambiamenti nel contesto creditizio, sull'impatto dei dati sull'occupazione e sulle prospettive economiche generali", ha detto Mac Sykes, gestore di portafoglio di Gabelli Funds. "La fiducia dei consumatori è stata più bassa, la fiducia delle imprese è ancora in evoluzione e staremo attenti a vedere se ci sono preoccupazioni persistenti per la volatilità vista all'inizio di quest'anno".
Sulla capacità dei mutuatari di far fronte ai propri impegni, i maggiori istituti di credito rassicurano sul buono stato di salute finanziaria dei consumatori americani, i quali continuano a effettuare i pagamenti dei prestiti. "Le banche USA sono sedute su un'enorme quantità di capitale, il contesto macroeconomico è rimasto stabile, quindi aspetteremo i commenti del management per vedere se tutte queste cose indicano una ripresa della crescita dei prestiti nei prossimi trimestri", ha detto Suryansh Sharma, analista di Morningstar Research Services.