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Il settore del lusso si sta riprendendo alla grande dal periodo pandemico battendo le previsioni;
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A vantaggio del settore la capacità di alcune aziende di affermare la propria presenza online;
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La Cina e gli Stati Uniti hanno trainato il mercato grazie allo sviluppo interno
Chi lo avrebbe mai detto. Il settore dei beni di lusso ha battuto le previsioni riguardo l'uscita dalla crisi determinata dall'affondo della pandemia. Ci si sarebbe infatti aspettato che, in una situazione come quella attuale dove le economie sono state messe in ginocchio dal Covid-19 e la popolazione mondiale si è impoverita, il consumo di beni discrezionali sarebbe rimasto basso ancora per lungo tempo.
Invece nella gente si è come venuta a determinare una sorta di revenge spending, soprattutto all'interno delle due superpotenze mondiali: la Cina che è stata la prima ad essere colpita dal virus e quindi dal lockdown e gli Stati Uniti che oggi rappresentano il Paese più martoriato dall'epidemia. Niente spese per viaggi e intrattenimento ma per acquisti di gioielli, borse, vestiti di marca e tutto ciò che ha a che vedere con il lusso di fascia medio-alta.
Settore del lusso: il mercato online sarà il cavallo vincente
Goldman Sachs ha tracciato un'analisi dettagliata su come si sta evolvendo la situazione nel mercato del lusso. In base agli studi effettuati sono emersi tre aspetti molto importanti:
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gli acquisti derivanti dai viaggi hanno subito una battuta d'arresto nel 2020, dove l'assenza di spostamenti ha apportato un danno nel settore di 75 miliardi di euro. Basti pensare che l'influenza sulle vendite l'anno scorso era del 30%, mentre quest'anno è diminuita fino al 4%;
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La minore mobilità ha generato un afflusso di denaro verso la spesa interna, in particolar modo in Cina dove a seguito della diffusione del Covid-19, si ha un passaggio dal 43% al 70% della spesa complessiva;
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Il mercato del lusso si è sviluppato soprattutto grazie agli e-commerce. Il virus infatti ha cambiato il modo di concepire gli acquisti da parte dei consumatori in questi mesi. Sempre in Cina si è avuto l'incremento delle vendite online maggiore, proprio perché i negozi fisici sul territorio sono sempre meno. La previsione è che a Pechino lo shopping online del lusso raddoppierà nel 2020 e il livello di spesa che si aveva nel luogo prima della pandemia sarà raggiunto nel 2022.
Settore lusso: le aziende su cui puntare in Borsa
Il report degli strategist della banca d'affari statunitense pone l'accento sulla valutazione delle aziende basata sui flussi di cassa attualizzati, in quanto segnaletici della capacità di produrre utili a lungo termine e liquidità. Per gli esperti sono da preferire quei marchi che concentreranno il proprio business soprattutto sul commercio online, alla luce di quanto detto sopra.
Ad oggi comunque sarebbe bene puntare su aziende note e affermate che hanno una struttura finanziaria tale da poter investire in futuro nella crescita aziendale. Tra queste vi è Salvatore Ferragamo, che ha un flusso attualizzato di cassa in rialzo del 22% e perciò rappresenta una buona opportunità per i prossimi anni. Le azioni della casa di moda italiana sono da comprare per Goldman Sachs, con un prezzo obiettivo di 14,8 euro da 12,12 attuali.
Un'altra azienda nel mirino della società d'investimento è Prada. Il prezzo delle azioni non ha però invitante, in quanto i multipli societari sono alti. Infatti il price/earnings stimato è di 40 volte per il 2021 e di 31 volte per il 2022. Tuttavia il titolo avrebbe spazio di crescita del 15% nel 2021 e dell'8%, in media annua, nel quinquennio successivo. In ragione di queste valutazioni, il prezzo obiettivo è dato a 31 dollari di Hong Kong, rivisto rispetto a quello precedente stimato a 23,7 dollari di Hong Kong.
Infine Goldman Sachs accende i riflettori su altri brand noti come Kering a cui ha aumentato il target price a 726 da 604 euro, LVMH con prezzo obiettivo aggiornato a 470 da 430 euro, Moncler con aumento di target price a 44 da 38 euro, Watches of Switzerland con passaggio di target price da 363 a 407 euro. Per quanto riguarda Richemond invece viene confermato il livello obiettivo di prezzo di 78 franchi svizzeri.