Dopo essere finita sotto i riflettori nella giornata di ieri per aluni accordi in fase avanzata per la
vendita di 100 milioni di dosi di soluzione vaccinale contro il Covid-19 all’Unione Europea, Novavax resta al centro dell’attenzione. La società è infatti la quinta del programma “Warp Speed” americano ad aver
iniziato i test clinici di Fase 3 del suo vaccino contro il Coronavirus. Nel premarket di Wall Street, le azioni Novavax stanno segnando un +5,13%.
Vaccino Novavax: i dettagli della Fase 3
Novavax ha comunicato che i test di Fase 3 inizieranno nel Regno Unito in collaborazione con la Taksforce sui vaccini del Governo inglese.
Lo studio verrà condotto su 10.000 volontari dai 18 agli 84 anni a cui verranno somministrate due dosi a 21 giorni di distanza. A 5.000 di essi verrà però iniettato un placebo.
Questa procedura finirà quando 116 persone del gruppo svilupperanno i sintomi del Coronavirus o quando a 63 di essi avrà una sintomatologia “moderata”. La società punta ad iniziare la
sperimentazione su 30.000 persone negli USA con il National Institutes of Health
entro il prossimo ottobre.
Gli esperti indipendenti sono particolarmente fiduciosi sul medicinale di Novavax, in quanto ha dato risultati molto promettenti sia sulle scimmie che su pazienti umani. In questo senso John Moore, virologo del Weill Cornell Medicine, evidenzia come il prodotto dell’azienda USA
crei più anticorpi rispetto a quello di qualsiasi altro vaccino di cui sono stati pubblicati i risultati.
A differenza di altre aziende poi, Novavax somministrerà a 400 persone del gruppo di volontari un vaccino antiinfluenzale approvato, per comprendere se sia
sicuro dare a dei pazienti due vaccini insieme.
Azioni Novavax: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni Novavax sono inserite in una
fase di correzione dopo aver raggiunto i massimi storici a 189,43 dollari. Il ribasso si è esteso fino al supporto a 86,33 dollari, dove le vendite sono state frenate dal livello orizzontale espresso dai top del 25 giugno 2020.
Nel corso della discesa però le quotazioni hanno
violato due importanti livelli: il primo è quello fornito dalla linea di tendenza ottenuta collegando i minimi dell’11 maggio e 11 giugno 2020, il secondo è quello fornito dal sostegno a 122,33 dollari, ereditato dai top del 16 luglio 2020.
Per la
prosecuzione dell’uptrend, che resta valido, sarebbe
necessario che i corsi riuscissero a superare l’area di 120 dollari, dove verrebbero violate la linea di tendenza menzionata prima, quella disegnata con i massimi del 5 agosto e 16 settembre, oltre al livello orizzontale violato lo scorso mese.
Al contrario, una discesa al di sotto del supporto a 86 dollari permetterebbe ai ribassisti di mettere a segno un’altra gamba discendente. Operativamente si potrebbero
valutare strategie di natura long di breve periodo da 107,75 dollari con stop loss localizzato a 95,90 dollari e obiettivo a 120 dollari.