Le
azioni Robinhood stanno perdendo oltre 3 punti percentuali nelle contrattazioni pre-market di Wall Street, dopo la decisione dell'S&P Dow Jones Indices di
lasciare inalterata la composizione del principale indice borsistico statunitense nel corso del ribilanciamento effettuato venerdì scorso.
La delusione è arrivata in quanto la società di trading americana era attesa come una delle possibili new entry nel benchmark insieme a AppLovin, Cheniere, Veeva Systems e Vertiv. Invece gli investitori in queste aziende sono rimasti a bocca asciutta, dovendo attendere ora il prossimo ribilanciamento per eventuali modifiche in senso positivo.
Essere inclusi nell'S&P 500 è estremamente importante, in quanto i gestori passivi - ossia che replicano fedelmente la composizione dell'indice - acquistano le azioni per allinearsi al benchmark. Di conseguenza, aumenta la domanda e quindi il prezzo di quel titolo. Ovviamente, accade il contrario allorché una società viene estromessa dal paniere, dal momento che i fondi di investimento sono costretti a vendere le azioni per mantenere intatta la replica dell'indice.
Robinhood: vanno comprate le azioni?
Un'altra brutta notizia per Robinhood è arrivata dal declassamento delle azioni da parte degli analisti di Redburn-Atlantic, che hanno spostato il rating da "neutral" a "sell". Ciò, nonostante abbiano aumentato il prezzo obiettivo delle azioni da 40 a 48 dollari.
L'ultimo prezzo registrato a Wall Street è stato di 74,88 dollari, con il titolo che nell'ultimo anno ha realizzato una performance del 237%. Gli analisti però ritengono che i recenti miglioramenti nei conti aziendali non siano sostenibili e il modello di business dell'azienda presenti sfide complesse.
In pratica, negli ultimi 12 mesi, l'azienda ha realizzato una crescita dei ricavi di quasi il 60% e un incredibile margine lordo del 91%. Ciò è scaturito da un business più diversificato, accompagnato da una crescita dei clienti e dei depositi. La dipendenza dal trading, però, alimenta incertezza sulla durabilità dei guadagni acquisiti, sottolineano gli analisti.
Tra l'altro, "l'espansione globale di Robinhood e l'integrazione delle recenti acquisizioni" comportano dei rischi. Il broker di Menlo Park ha acquisito la Borsa europea di criptovalute Bitstamp per 200 milioni di dollari, estendendo la sua presenza nel mercato istituzionale crittografico.
Bitstamp infatti può contare su una base di utenza di 500 mila clienti al dettaglio, ma anche di 5 mila clienti istituzionali. "La valutazione di Robinhood rimane a premio rispetto ai suoi concorrenti, con margini più bassi e utili più volatili", hanno affermato gli esperti di Redburn-Atlantic. Questi ora stimano EPS (earnings per share) inferiori dell'11% rispetto al consensus con riferimento al triennio 2025-2027.
Gli analisti di Piper Sandler invece hanno mantenuto il loro rating "overweight" sul titolo, con un target price di 70 dollari. A loro avviso, l’acquisizione di Bitstamp rappresenta "uno sviluppo positivo che rafforza la posizione competitiva di Robinhood nel settore delle criptovalute". La banca d'investimento statunitense vede il modello di business diversificato e le offerte complete di criptovalute di Robinhood come "fattori chiave per mantenere un solido posizionamento".