Nell’ultima seduta della settimana la Borsa di Milano si conferma positiva in attesa che l’agenzia Moody's si esprima sul rating dell’Italia. In corrispondenza del giro di boa, il paniere principale di Piazza Affari, il FTSE Mib, avanza dello 0,77% a 20.510,15 punti.
A salire è anche lo spread tra i nostri Btp ed i Bund tedeschi, in aumento a metà seduta di un punto e mezzo percentuale a 143 punti base.
Il nostro decennale, che si trova ovviamente a fare i conti con le attese di una nuova stretta da 75 punti base da parte della Banca centrale europea nel meeting in calendario il 27 ottobre, sta evidenziando un marcato andamento rialzista: al 4,4% in avvio di ottava, qualche giorno fa ha toccato un picco di poco sotto il 4,9% ed al momento quota su livelli che non si vedevano dal 2013 al 4,52%.
Moody’s: il rating sull’Italia ad un passo dal livello spazzatura
Questa sera, a mercati chiusi, andrà in scena il primo test per il nostro Paese all’indomani delle elezioni del 25 settembre con l’aggiornamento del merito di credito da parte di Moody’s.
In una scala da “Aaa” fino a “C”, attualmente l’agenzia valuta il nostro merito di credito con giudizio “Baa3” ed outlook negativo. Le prospettive sono state abbassate nel mese di agosto alla luce delle incertezze sollevate dalle dimissioni del governo Draghi e dai dubbi sulla capacità di rispettare il sentiero di riforme previsto dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Come è possibile vedere nella figura, l’attuale livello di valutazione rappresenta l’ultimo gradino prima di scivolare in area “Non-investment grade”, quella generalmente etichettata come "junk" (spazzatura).
Fonte: Moodys.com
Cosa farà l’agenzia di rating
Secondo le attese del mercato, Moody’s dovrebbe confermare l’attuale valutazione in attesa che il nuovo esecutivo muova i primi passi, ed il primo banco di prova sarà rappresentato dalla composizione del governo.
L’ipotesi di un downgrade è tanto remota quanto foriera di forti turbolenze: in un momento in cui i tassi di rifinanziamento sono in deciso aumento a causa della politica monetaria restrittiva, l’approdo in area speculativa finirebbe per mettere il turbo ai rendimenti della nostra carta portando ad un rapido deterioramento delle condizioni di mercato.
Inoltre, a favore di una conferma dell’attuale rating c’è il fatto che mai prima d’ora il debito di un Paese dell’importanza dell’Italia è stato classificato “junk”: prima di fare un passo simile molto probabilmente l’agenzia vorrà raccogliere elementi più solidi (che potrebbero avere S&P Global, che si esprimerà il 21 ottobre, e Fitch, il 18 novembre).
Rating Italia: i prossimi appuntamenti con le agenzie nel 2022
Le cinque sfide che attendono Giorgia Meloni
Già all’indomani del voto, l’agenzia aveva rilevato come una vittoria così netta della coalizione guidata da Giorgia Meloni ( qui un profilo della leader di FdI) finisca inevitabilmente per ridurre l'incertezza politica anche se le scelte della coalizione uscita vincitrice dalle elezioni restano poco chiare.
In particolare, Sarah Carlson, vicepresidente senior del gruppo americano, ha posto l’accento sulle misure che il nuovo esecutivo metterà in campo per risolvere cinque questioni:
- Debito pubblico, ed in particolare la sua entità;
- PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
- Costo dell'energia;
- Inflazione;
- Costo del rifinanziamento del debito.