Le azioni MPS affondano in Borsa, perdendo il 14% del loro valore, dopo che la banca senese ha chiuso l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. L'Amministratore Delegato Luigi Lovaglio ha riferito che il capitale è stato sottoscritto integralmente e ora è pari a 7,453 miliardi di euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale.
Il prezzo al quale sono state sottoscritte le azioni è di 2 euro; quindi, con il calo di oggi a 1,59 euro, i prezzi registrano un valore inferiore di oltre il 20% a quello di sottoscrizione.
Sul fronte delle obbligazioni subordinate vi è un certo miglioramento, con i rendimenti che calano grazie allo scampato pericolo del
burden sharing, ovvero della conversione in equity delle obbligazioni se la ricapitalizzazione non fosse andata in porto.
Aumento di capitale MPS: adesioni al 96,3%
Le adesioni al rafforzamento del capitale dell'istituto di Rocca Salimbeni sono arrivate a coprire il 96,3%, con un inoptato del 3,7%, pari a 93 milioni di euro, che è stato poi coperto dalle banche facenti parte del consorzio di garanzia e da Algebris, la società di gestione di risparmio britannica fondata da Davide Serra.
Questi istituti incasseranno commissioni per 125 milioni di euro, il che avrà un impatto negativo sul Tier 1 di MPS di 15 punti base nel 2024 e di 13 punti base nel 2026, come segnalato dalla
Banca Centrale Europea. Ad ogni modo, gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno rilevato come il risultato finale dell'operazione straordinaria sia stato migliore delle attese e ora è il momento di concentrarsi sul piano industriale.
MPS: ecco come sarà il nuovo assetto azionario
Dopo l'aumento di capitale, l'assetto azionario di MPS non è cambiato per quel che riguarda il controllo, con il Tesoro che mantiene la quota di maggioranza del 64%, avendo partecipato interamente alla ricapitalizzazione. Il secondo azionista è la compagnia assicurativa francese Axa, con una partecipazione dell'8% grazie a un investimento di 200 milioni di euro.
Successivamente troviamo le fondazioni bancarie, che complessivamente hanno immesso circa 100 milioni di euro. Tra queste vanno citate Cariplo (10 milioni), Compagnia San Paolo (10 milioni), Cassa di Risparmio di Torino (5 milioni), CariCuneo (3 milioni), Fondazione MPS (10 milioni), CariFirenze (10 milioni), Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (7 milioni) e Fondazione Cassa Di Risparmio Di Pistoia e Pescia (3 milioni).
Poi vi sono Algebris e Ion Group, che hanno investito 100 milioni di euro acquisendo il 2% delle azioni a testa. Mentre, le casse di previdenza Enpam e Inarcassa hanno versato circa 30 milioni di euro per l'1,2% del capitale. Infine vi è il gestore del risparmio Anima Holding con l'1%.
Nella primavera del prossimo anno sarà nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, ma nel frattempo diverse cose possono accadere nell'assetto proprietario, visto che le discussioni sul processo di privatizzazione della banca terranno banco nei prossimi mesi.