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Moderna si trova in una fase avanzata nella sperimentazione del vaccino anti-Covid. L'obiettivo è creare altri vaccini basati sull'ingegneria genetica;
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Tra i vantaggi dell'approccio sperimentale di Moderna l'accelerazione delle tempistiche;
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Il titolo Moderna è cresciuto moltissimo a Wall Street, ma allo stesso tempo i top manager della società hanno venduto azioni per 250 milioni di dollari
Trasformare le cellule del corpo umano in vaccini. È questo l'obiettivo che sta portando avanti Moderna, la società americana di biotecnologie in prima linea nella lotta contro il COVID-19. L'approccio nella produzione dei vaccini è diverso rispetto a quello tradizionale. Mentre tutti gli antivirali si producono attraverso dei virus morti o indeboliti che vengono inseriti in una persona sana per stimolare il sistema immunitario e generare gli anticorpi, quelli contro il Coronavirus di Moderna seguono un'altra strada.
In sostanza, la società guidata da Stephane Bancel mira a sfruttare le istruzioni genetiche che vengono trasmettesse tramite l'mRNA spingendo l'organismo a produrre la proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule umane. Se una volta iniettato questo vaccino tutto dovesse funzionare per il meglio, il sistema immunitario emetterebbe quegli anticorpi che impediscono al virus di penetrare nel nostro organismo. In sintesi, mentre il metodo tradizionale si basa su cellule morte (quelle del virus indebolito o debellato), quello dell'ingegneria genetica proposto da Moderna si basa sulla creazione di cellule vive e sane.
Il metodo Moderna: vantaggi e svantaggi
Il grande vantaggio della proteina creata dal vaccino di Moderna è la velocità e la flessibilità. Proprio questo aspetto è stato l'elemento chiave per l'endorsement di Anthony Fauci, il direttore dell'Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive. Secondo lo stimato medico, la piattaforma utilizzata da Moderna sembra promettere molto e va quindi incoraggiata. Di contro c'è il fatto che fino a questo momento nessun vaccino basato sull'mRNA sia mai riuscito a varcare la soglia dell'approvazione e quindi non esistono delle attestazioni storiche che ne comprovano l'efficacia.
Nel 1993 i ricercatori dell'americana Merck & Co. hanno illuso gli addetti alla sperimentazioni iniettando nei topi di laboratorio anelli di DNA, da cui deriva l'mRNA, che contenevano istruzioni per le proteine influenzali. I risultati sono stati sorprendenti: i roditori hanno generato una risposta immunitaria che proteggeva dall'influenza. Purtroppo quando la sperimentazione è passata sul corpo degli esseri umani l'esito è stato deludente.
In sostanza non si è riusciti a trovare una quantità sufficiente di DNA nelle cellule umane e i vaccini si sono mostrati meno potenti di quanto necessario. Successivamente altri scienziati hanno provato a sperimentare senza successo terapie basate sull'mRNA, come nel 2005 hanno fatto i ricercatori dell'Università della Pennsylvania Katalin Kariko e Drew Weissman. Questo potrebbe far aumentare lo scetticismo da parte dei conservatori della medicina che parteggiano per un vaccino vecchio stile ma che allo stesso tempo dia maggiori garanzie.
Moderna a Wall Street: è il caso di rischiare?
La battaglia di Moderna nella lotta al Coronavirus tramite l'utilizzo dell'mRNA ha trovato il sostegno del Governo USA che ha stanziato 955 milioni di dollari come contributo alla ricerca. L'azienda ha potuto contare anche sulla crescita vertiginosa delle sue azioni in Borsa, che da inizio anno hanno quintuplicato il loro valore.
Nel frattempo saltano all'occhio le vendite di azioni effettuate dai massimi dirigenti della società e dalle compagnie d'investimento controllate. Il CEO Stephane Bancel ha incassato 18 milioni di dollari liquidando le azioni subito dopo l'annuncio del programma vaccinale. A vendere il titolo sono state anche le società d'investimento sotto il controllo del top manager, le quali hanno portato a casa ben 11 milioni di dollari. Considerando gli altri addetti ai lavori che gravitano intorno alla sperimentazione del vaccino di Moderna, il totale incamerato con lo smobilizzo delle azioni durante il rally raggiunge i 250 milioni di dollari.
Questo potrebbe suonare come un campanello d'allarme per i più sospettosi che stanno valutando se sia o meno il caso di imbarcarsi in un'operazione di rastrellamento delle azioni della società quotata a Wall Street. Dai massimi del 17 luglio a 95,21, il titolo Moderna ha perso al NASDAQ quasi il 30%. Probabilmente l'esito della Fase 3 della sperimentazione ci dirà se il trend rialzista sia pronto a riprendere il suo corso oppure se la festa sia giunta al termine.