Dan Ives, analista di Wedbush Securities e voce tra le più autorevoli di Wall Street sul settore tecnologico, ha acceso i riflettori su un fenomeno destinato a ridisegnare l’equilibrio competitivo globale: la prossima grande stagione delle fusioni e acquisizioni legate all’intelligenza artificiale.
Le barriere normative che negli anni hanno frenato le operazioni straordinarie, rileva Ives, si stanno progressivamente allentando. Con i nuovi orientamenti regolatori, le grandi aziende tecnologiche e i fondi di private equity vedono oggi un contesto molto più favorevole per portare a termine acquisizioni di portata miliardaria.
L'esperto ritiene che per restare competitivi in una corsa all’AI sempre più serrata, i colossi tecnologici non potranno limitarsi a sviluppi interni. Sarà indispensabile consolidare competenze e tecnologie già esistenti attraverso acquisizioni mirate. "Le floodgates (le chiuse, in questo ambito di intende l'apertura di una valvola che rilascia un flusso incontrollato, ndr) dell’M&A sono pronte ad aprirsi", ha sottolineato l’analista, indicando che la domanda crescente di soluzioni AI, tanto nel settore enterprise quanto in quello pubblico, renderà inevitabile una fase di forte concentrazione nei prossimi 5-10 anni.
Dan Ives: le prime mosse e i futuri target
I segnali sono già visibili. Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le operazioni di rilievo:
- Core Scientific ha ceduto la propria divisione data center a CoreWeave in un’operazione interamente azionaria da 9 miliardi di dollari;
- Palo Alto Networks ha annunciato l’acquisizione di CyberArk, società israeliana di cybersecurity valutata 25 miliardi;
- NiCE ha reso noto l’acquisto della startup Cognigy, specializzata in AI generativa per il consumatore finale, in un deal vicino al miliardo.
Secondo Dan Ives, Apple e IBM si muoveranno da protagoniste in questa nuova fase di consolidamento. Entrambe hanno la necessità di colmare rapidamente il gap accumulato rispetto ad altri colossi già molto avanti nella corsa all’AI.
Sul fronte delle possibili prede, l’analista individua diversi nomi interessanti: tra questi spiccano C3.ai e Sandisk, ma anche realtà come Tenable Holdings, Qualys, Lyft e TripAdvisor.
Le performance azionarie di alcune queste società segnalano un marcato interesse da parte degli operatori: le azioni C3.ai nell'ultimo mese sono salite del 19%, Sandisk in tre mesi ha guadagnato il 190% e Lyft da inizio anno segna un incremento di oltre il 70%. Guadagno decisamente più contenuto quello di TripAdvisor (+5,8%) mentre Tenable perde circa il 24% e Qualys nel 2025 è scesa del 4,8%.
Una dispersione che, secondo Ives, potrebbe aumentare l’appetibilità di alcune di queste società come target di acquisizione, soprattutto per i player intenzionati a rafforzare il proprio portafoglio tecnologico con asset strategici a valutazioni interessanti.
La nuova geografia dell’AI
Il futuro del settore sarà quindi segnato da una duplice dinamica: da un lato, investimenti per sviluppare nuovi casi d’uso dell’AI; dall’altro, un’ondata di fusioni e acquisizioni finalizzate a integrare tecnologie di nicchia e talenti in grado di accelerare la competizione. Per gli investitori, il quadro tracciato da Ives rappresenta un chiaro segnale: le prossime mosse dei big player potrebbero trasformarsi in catalizzatori di valore, ridisegnando la geografia dell’innovazione globale.