Le azioni Tech sono in una bolla causata dall'intelligenza artificiale? È da diverso tempo che gli esperti di mercato si cimentano in un dibattito che sinora non ha prodotto alcun risultato concreto.
I più critici hanno paragonato quanto successe alla fine degli anni '90 con le
dot-com. Allora si creò una gigantesca bolla tecnologica che coinvolse le società di internet e che sfociò in un crollo drammatico delle azioni a Wall Street a marzo del 2000. Oggi potrebbe succedere la stessa cosa: è cambiato il tema - all'epoca internet, ora l'intelligenza artificiale - ma le dinamiche di mercato sono simili.
Una tesi, questa, contestata da alcuni osservatori finanziari che ritengono il paragone azzardato. A quei tempi, molte aziende avevano valutazioni fuori da ogni logica, perché per lo più si trattava di realtà in perdita e senza nessun chiaro programma di sviluppo futuro del business. Il rally attuale è guidato da giganti della tecnologia che hanno una struttura economico e finanziaria di ferro.
Azioni Tech: per Bezos è in corso una bolla buona
Sull'argomento è entrato il fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Nel corso di una conferenza sulla tecnologia a Torino, l'imprenditore ha affermato che gli enormi investimenti nell'intelligenza artificiale stanno alimentando una "bolla buona", che offre benefici enormi e duraturi alla società.
"Questa è una specie di bolla industriale in contrapposizione alle bolle finanziarie", ha detto, e in questo traccia un parallelo con quanto avvenne con le dot-com. A suo avviso, le bolle industriali "non sono cattive", a differenza di quelle finanziarie come è accaduto nel 2008. Queste ultime sono "bolle che la società vuole evitare", ha sottolineato.
Bezos ha rilevato anche che quando c'è molto entusiasmo sul mercato, gli investitori fanno fatica a distinguere tra buone e cattive idee. È accaduto allora con le dot-com e "probabilmente sta accadendo anche oggi", ha detto. "Ma ciò non significa che quanto succede non sia reale. L'intelligenza artificiale è reale e cambierà ogni settore", ha aggiunto.
Goldman Sachs lancia un avvertimento
Allo stesso evento ha partecipato David Solomon, Amministratore delegato di Goldman Sachs, che sul tema ha lanciato un avvertimento. "Molto capitale investito nell'intelligenza artificiale si rivelerà non in grado di fornire rendimenti", ha detto riferendosi alle spese plurimiliardarie fatte e programmate per il futuro dalle grandi aziende tecnologiche.
Tuttavia, ha precisato che "non è chiaro se il mercato tecnologico sia in una bolla". Tra l'altro ha affermato che la capacità dell'AI (Artificial Intelligence) di aumentare la produttività "è molto eccitante" e "trasformerà il lavoro a livello globale". Sulle aspettative delle azioni Tech, Solomon ha detto che non sarebbe sorpreso se nei prossimi 12-24 mesi si assistesse a un calo dei mercati azionari vista la corsa che hanno avuto.
A non credere in una bolla è Michael Hartnett, strategist di Bank of America. A suo avviso, "nella storia ogni bolla è scoppiata a causa della stretta delle Banche centrali, e nessuna Banca centrale al mondo ha alzato i tassi negli ultimi due mesi".