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La transizione energetica ormai è un passo irrinunciabile dopo l'avvento del Covid-19, il mondo degli investimenti ne ha preso coscienza;
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Tesla per il momento guida la cordata dei titoli papabili su cui investire, ma attenzione ai multipli;
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Tra le alternative nell'investimento sui titoli delle auto elettriche: Volkswagen e General Motors
Il settore delle auto elettriche è in fermento. Il Covid-19 ha spianato la strada per una trasformazione epocale nelle abitudini dei consumatori, in armonia con i programmi dei Governi mondiali che si incentreranno sul rispetto dell'ambiente. Nel comparto dell'automotive è iniziata una fase rivoluzionaria dove il combustibile fossile cederà il passo all'elettricità, a mano a mano che si riducono sempre più le emissioni inquinanti.
In questo processo Tesla ha anticipato i tempi in virtù delle intuizioni geniali del suo condottiero, Elon Musk. L'enfant prodige ha percepito che il cambiamento sarebbe arrivato ancor prima che la tragedia pandemica aprisse gli occhi al mondo sulla necessità di cambiare rotta.
Investimenti azionari: Tesla sempre in testa, ma attenzione ai multipli
Non c'è dubbio che gli investitori hanno in mente il produttore leader di auto elettriche quando si parla di impiegare i capitali nelle azioni del settore. Tesla solo nel 2020 ha strapazzato la concorrenza con un guadagno al NASDAQ di oltre il 400%, continuando una corsa che l'ha portata a decuplicare il valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Tuttavia alcuni aspetti potrebbero indurre quantomeno a una riflessione. Il titolo in Borsa ha avuto una battuta d'arresto immediatamente dopo il 22 settembre, giorno del Battery Day
Nell'occasione il mercato si aspettava maggiori dettagli sulle batterie, dopo l'annuncio di Musk che l'azienda avrebbe prodotto auto elettriche del valore di 25 mila dollari. Le azioni però dopo hanno ripreso a correre smorzando la delusione, in quanto il management aziendale è una fonte inesauribile di novità. Di recente infatti è la notizia che Tesla vorrebbe sfruttare l'estrazione del litio dai depositi d'argilla senza dipendere dalle industrie minerarie, con lo scopo di abbattere i costi di produzione riguardo le celle al litio.
Il rischio comunque di violente correzioni ogniqualvolta le attese vengono deluse esiste sempre, poiché il corso del titolo viaggia molto sull'onda dell'emotività. Questo è un aspetto che un investitore dovrebbe valutare prima di entrare a mercato a determinati livelli di prezzo, considerando anche il fatto che i multipli societari non sono per niente allettanti. Infatti oggi Tesla ha un rapporto price/earnings di 162, enormemente superiore rispetto alla media del settore tecnologico che si attesta intorno a 20. Questo dà l'idea di come molte valutazioni positive in proiezione futura del gigante dell'automotive siano già state scontate dal mercato.
Investimenti azionari: le alternative a Tesla
Allora quale potrebbe essere l'alternativa per investire in un settore in costante evoluzione? Come alcuni analisti suggeriscono, due titoli interessanti varrebbe la pena di prendere in considerazione: Volkswagen e General Motors. Le azioni del produttore tedesco hanno perso circa il 25% dall'inizio nell'anno nella Borsa di Francoforte; più contenuto è stato il calo del titolo al NYSE della compagnia americana, che lasciato per strada intorno al 18%.
Tuttavia entrambe le azioni hanno prospettive di sviluppo importanti, in quanto hanno investito parecchie risorse per insidiare Tesla nella leadership in ambito software. Inoltre, a differenza della casa automobilistica guidata da Musk, le due società hanno una valutazione rispetto agli utili decisamente inferiore (P/E pari a 8). Quest'ultimo aspetto le rende interessanti a livello di potenzialità di crescita nel caso l'economia torni a funzionare come prima della crisi pandemica.
Ovviamente lo sviluppo del settore delle auto elettriche si lega a quello dell'energia pulita. In questo ambito potrebbe spiccare AES Corporation, fornitore mondiale di energia elettrica. Negli ultimi tempi l'azienda americana si sta affermando nel comparto dell'immagazzinaggio di energia rinnovabile, in modo da evitare interruzioni nella fornitura. Il titolo azionario ha perso il 10% a Wall Street dall'inizio del 2020, però ha effettuato un recupero prodigioso dopo il tonfo di marzo, passando da un minimo di 8,11 a 17,92 dollari, come risulta dalla chiusura della seduta di ieri.