Nel bel mezzo del risiko bancario innescato con il cambio al vertice di UniCredit, dove l’ex AD Mustier passa il testimone ad Andrea Orcel, aprendo così la prospettiva di un’unione a tre con MPS e Banco BPM, questa settimana vi è stato un altro importante appuntamento per quanto riguarda il settore bancario italiano.
Il focus degli investitori oggi è infatti concentrato su Intesa Sanpaolo, che ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2020. Vediamo i dettagli.
Azioni Intesa Sanpaolo: risultati consolidati 2020
I risultati relativi all’anno da poco conclusosi confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da Covid-19, riflettendo la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi.
Intesa Sanpaolo supera quindi la prova del Covid-19: i risultati del 2020 vedono infatti un utile netto contabile a 3,277 miliardi di euro e un utile netto di 3,505 miliardi escludendo il saldo positivo delle componenti relative all’acquisizione di UBI Banca, pari a 684 milioni di euro, e l’impatto contabile del connesso azzeramento del goodwill della Divisione Banca dei Territori, che ammonta a 912 milioni. Il risultato netto registrato nel 2019 era pari a 4,182 miliardi di euro. Il Common Equity ratio ha raggiunto il 15,4%. Considerando la riduzione di RWA dovuto alla cessione di filiali a BPER si colloca al 15,9% pro forma.
Il solo quarto trimestre vede una perdita di 3,1 miliardi considerando gli effetti legati all'acquisizione di UBI. Intesa ha migliorato le stime sulle sinergie con la banca bergamasca a oltre 1 miliardo a regime nel 2024 (oltre l'80% nel 2023), contro i 700 milioni stimati al momento dell'OPAS, di cui oltre 700 milioni su costi e oltre 300 milioni su ricavi. Per il 2021 vede quindi un utile netto superiore a 3,5 miliardi, inclusa l'acquisizione di UBI, con un costo del rischio sotto i 70 centesimi.
Dividendi cash per 694 milioni di euro
Il gruppo ha deciso di distribuire il massimo consentito come dividendi, ossia un totale di 694 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 3,57 centesimi di euro per azione.
Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 26 maggio 2021 con stacco cedole il 24 maggio e record date il 25 maggio. Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 4 febbraio, risulterebbe un rendimento pari all’1,8%.
La reazione di Intesa Sanpaolo a Borsa Italiana
Le quotazioni di Intesa Sanpaolo hanno accelerato a Piazza Affari subito dopo la diffusione dei conti del 2020. Il titolo, che guadagnava circa il 3% prima della pubblicazione, segna ora un rialzo del 3,41%, attestandosi a 2,08 euro.
La buona performance delle quotazioni di Intesa sta dando ulteriore spinta alle altre banche: UniCredit è in progresso del 4,2%, BPER Banca del 5,99%, Banco BPM del 3,5% e Mediobanca guadagna il 3%. Per Intesa si tratta dei massimi a oltre 10 mesi. Ora gli investitori attendono la conference call del CEO Carlo Messina in agenda per le ore 15 di oggi.
Azioni Intesa Sanpaolo: quali erano le previsioni degli analisti?
Secondo le previsioni più recenti, il gruppo capitanato da Carlo Messina si apprestava a chiudere l’ultimo trimestre del 2020 con una perdita pari a circa il 10%: un leggero rosso dunque, ma comunque un miglioramento rispetto al crollo di aprile quando, in piena pandemia di coronavirus, era arrivata a perdere circa il 45%.
Gli analisti di Banca Akros si aspettavano una perdita netta pari a 3,2 miliardi di euro nel quarto trimestre, "compensando integralmente l'acquisto di UBI con un forte aumento degli indici di copertura delle esposizioni deteriorate, gli NPE, che ha portato a 6 miliardi di euro di svalutazione dei prestiti nel 2020 e chiudendo l'anno con un utile netto di 3,2 miliardi", scrive la banca di investimento.
Gli analisti di Banco BPM si aspettavano 18,557 miliardi di ricavi, in rialzo del 2,1% anno su anno, a fronte di costi operativi pari a 9,737 miliardi (+3,5%) e un margine operativo lordo di 8,820 miliardi (+0,7%).
Era atteso un utile netto da 3,20 miliardi di euro: il 23,3% in meno rispetto al 2019, quando ammontò a 4,182 miliardi. Le previsioni erano in linea con quelle di Banka Akros: ricavi pari a 18,6 miliardi, costi operativi pari a 9,7 miliardi e margine operativo lordo a 8,8 miliardi, con un rapporto Costo/Ricavi del 52,5% (era al 50,2% il 30 settembre 2020).
Azioni Intesa Sanpaolo: le raccomandazioni degli analisti
Secondo la banca milanese resta in ogni caso stabile il giudizio “Buy” sulle azioni Intesa Sanpaolo, nonostante un leggero calo del 15% sul prezzo obiettivo. A fine gennaio Banca Akros ha promosso il titolo da “neutral” ad “accumulate” e ha alzato il prezzo obiettivo da 1,9 a 2,25 euro, in virtù dell’ottimismo con cui gli analisti guardano ai risultati del 2020.
Entro il 2021 gli analisti si aspettano un obiettivo di utile netto pari a 5 miliardi di euro. Tra i fattori che più di tutti potrebbero aiutare Intesa Sanpaolo a raggiungere l’obiettivo c’è anche la forte riduzione dell’organico – 7.200 persone, più altre 5.100 da trasferire a BPER Banca, a fronte di 3.500 assunzioni da perfezionare entro i primi sei mesi del 2024.
Intesa sonda mercato su portafoglio NPL multi segmento per 5-6 miliardi
Intesa Sanpaolo continua il lavoro di pulizia che è uno dei focus dopo la fusione con UBI e sonda il mercato su un portafoglio NPL diviso in vari sub-segmenti dal valore complessivo di 5-6 miliardi di euro, riferiscono due fonti vicine alla vicenda.
Già a dicembre la banca guidata da Carlo Messina aveva concluso una cartolarizzazione con GACS da 4,3 miliardi, riducendo al 5,9% l'NPE Ratio lordo, appena sotto il target del 6% fissato dal piano per il 2021, al netto della banca bergamasca UBI Banca. Come annunciato, la banca userà il badwill dell'operazione per coprire i costi della stessa e accelerare al contempo la pulizia di bilancio dopo aver aumentato il fardello di deteriorati per il contributo di UBI.
Intesa al 40° posto nella Brand Finance Banking 500 2021
Ottimi risultati arrivano anche dalla classifica Brand Finance Banking 500 2021. Tra le banche coinvolte in operazioni di M&A, Intesa Sanpaolo è la più rilevante riuscendo a raggiungere il valore di 7,4 miliardi di dollari, salendo così al 40° posto nella classifica mondiale, confermandosi così la banca italiana con trademark di maggiore valore.
A influenzare l’ottimo risultato di Intesa anche il contributo personale dell’immagine di Carlo Messina che è posizionato al 43° nella Brand Finance Brand Guardianship Index 2021, unico CEO italiano tra i 100 top manager in classifica.