Missione compiuta. Dopo un mese e mezzo dall'accordo con Sia, Nexi sottoscrive un patto di fusione anche con Nets, leader europeo dei pagamenti elettronici. Lo scopo dell'operazione è quello di creare un business su larga scala ponendo l'attenzione sulla diversificazione geografica. La realtà nascente opererà in 25 Paesi diversi, con 4.600 miliardi di spesa dei consumatori e una penetrazione media del 33% riguardo i pagamenti digitali.
Una volta effettuato il closing, il gruppo verrebbe controllato da CDP con il 17% delle quote, Hellman & Friedman con il 16%, Advent International & Bain Capital con il 10%, Mercury UK con il 10%, Intesa Sanpaolo con il 5%, GIC con il 3%. Il resto che rappresenta circa il 38% e rimarrebbe quotato in Borsa.
L'operazione è assistita da HSBC, Centerview, BofA Securities e Goldman Sachs come advisor finanziari, Legance e Linklaters come advisor legali, Bain&Co e Alix come advisor industriali, PWC come advisor per la due diligence finanziaria e contabile e KPMG come advisor per gli aspetti fiscali. Tutto dovrebbe partire nel 2022, subordinato però all'avvio nel 2021 dell'integrazione tra Nexi e Sia.
Fusione Nexi-Nets: sinergie per 170 milioni
A operazione conclusa, verrà messo in piedi un colosso da 2,9 miliardi di ricavi, 1,5 miliardi di utile netto e 1,2 miliardi di flussi di cassa. Questo grazie a delle sinergie stimate di 320 milioni complessivi, di cui 170 milioni derivanti proprio dall'integrazione Nexi-Nets. Di queste: 95 milioni saranno rappresentati da costi operativi più bassi grazie a piattaforme tecnologiche più efficienti e alla creazione di centri di servizi condivisi; 40 milioni da risparmi in conto capitale e 60 milioni da maggiori introiti in termini di fatturato.
Tutto questo sarà sostenuto da investimenti annui in IT e innovazione per circa 300 milioni, potendo contare su oltre 3 mila specialisti di prodotto e tecnologia. L'operazione non richiederà alcun indebitamento finanziario, ma verrà realizzata con l'emissione di 406,6 milioni di nuove azioni Nexi che andranno agli azionisti di Nets, i quali avranno a quel punto il 39% della quota pro-forma in Nexi-Nets e il 31% in Nexi-Nets-Sia.
Gli azionisti di Nexi invece otterranno una quota del 61% di Nexi-Nets e del 48% di Nexi-Nets-Sia. Per gli azionisti di Nets ci sarà anche un potenziale earn-out di 250 milioni, che verrebbe pagato nel 2022 con nuove azioni Nexi, in base ai risultati del 2021 di Nets.
Fusione Nexi-Nets: il giudizio degli analisti
Stamane la reazione in Borsa del titolo Nexi è stata positiva con le azioni in gran spolvero (+2,9%) durante le prime fasi delle contrattazioni. Gli analisti considerano il deal interessante, infatti Jefferies conferma il rating buy sulle azioni Nexi con prezzo obiettivo a 20 euro.
Secondo la banca d'investimento americana, il M&A con Nets permette al gruppo di estendere la crescita al di fuori dell'Italia, ma soprattutto dà ancora potenzialità per espandersi oltre confine tramite uno shopping che non è ancora terminato. A parere di Equita l'acquisizione di Nets ha il grande vantaggio della diversificazione aumentando il market target di 4 volte. Per questa ragione la SIM milanese consiglia l'acquisto del titolo con obiettivo a 16,2 euro.
Tali giudizi positivi ricalcano quello espresso pochi giorni fa da Kepler Cheuvreux che aveva raccomandato di acquistare le azioni della società di pagamenti digitali con target price a 20,5, ma ritoccato nel caso in cui l'affare con Nets si fosse concluso in maniera positiva. Websim fissa un primo livello di prezzo obiettivo a 20 euro e un secondo a 21 euro se l'acquisto viene fatto sulla forza intorno a 18,3; mentre rispettivamente a 15,50 e 16,50 se viene effettuato sulla debolezza in area 14.