Il 2025 si sta rivelando un anno memorabile per la Borsa di Londra. Il FTSE 100, indice di riferimento della City, ha registrato un balzo del 15,5% da inizio anno, facendo meglio del famigerato S&P 500 (+13,3%). Un risultato che sorprende, se si considera che storicamente il mercato britannico tende a inseguire i listini statunitensi, piuttosto che superarli.
Il rally non è casuale. Con gli investitori sempre più preoccupati per i dazi della presidenza Trump, per le incertezze politiche a Washington e per il recente shutdown governativo, Londra si è ritagliata un ruolo di porto sicuro. “È un contesto che apre spazi inattesi per il mercato britannico”, osservano gli analisti di Barclays, che in una nota del 30 settembre hanno delineato le loro “migliori idee” nel segmento Mid e Small Cap del Regno Unito.
Barclays scommette sul Regno Unito: le 4 azioni da tenere d'occhio
La prima società sotto i riflettori di Barclays è IG Group, piattaforma di trading che ha recentemente acquisito l’exchange australiano di criptovalute Independent Reserve. Nonostante un calo nei ricavi, il gruppo ha registrato una crescita della clientela, rafforzando la fiducia degli analisti.
“Con molteplici aree di potenziale sviluppo e un ritmo di innovazione accelerato sotto la guida del nuovo CEO, vediamo significative prospettive di crescita nel medio termine”, ha dichiarato Richard Taylor, responsabile della ricerca UK Mid e Small Cap di Barclays. Il titolo è salito di quasi il 16% negli ultimi dodici mesi e la banca d’affari ha fissato un target di 13,50 sterline, che implica un upside potenziale di circa il 26%.
Barclays punta anche su Dunelm, retailer specializzato nell’arredo casa. La società, scrive Taylor, ha “buone prospettive di guadagnare quote di mercato, sia nei negozi fisici sia online”. Tuttavia, il titolo ha perso oltre il 2,4% nell’ultimo anno, penalizzato dai timori su un possibile rallentamento dei consumi. Anche in questo caso, Barclays vede il target price a 13,50 sterline, +20% rispetto ai livelli attuali.
Il terzo titolo scelto da Barclays è Rosebank Industries, veicolo quotato nato per acquisire e rilanciare aziende secondo il modello “buy, improve, sell”. Lo scorso agosto ha messo a segno il primo colpo, acquistando l’americana Electrical Components International per circa 1,9 miliardi di dollari. Una mossa che, secondo l’analista Jonathan Hurn, potrebbe generare un margine EBITDA intorno al 20%, superiore alle stesse previsioni aziendali.
“Sulla base delle valutazioni attese e del prezzo di uscita implicito, il ritorno stimato sull’equity investito è di almeno 2,4 volte”, spiega Hurn. Da allora, le azioni Rosebank sono salite del 7,5%, con un obiettivo di prezzo di 4,30 sterline e un potenziale upside del 18,5%.
A chiudere la carrellata ci pensa la scozzese Weir Group. Multinazionale attiva nella produzione di attrezzature per il settore minerario, la società ha intensificato le acquisizioni, tra cui quella della statunitense Townley Engineering. Anche qui Barclays esprime fiducia: “Weir è una delle realtà di maggior qualità nel comparto mining equipment, con un modello d’affari basato sull’aftermarket, una posizione leader e ritorni solidi”, scrive Hurn. L’azienda, inserita nel FTSE 100, ha guadagnato quasi il 29% nell’ultimo anno. Target price: 29,50 sterline, con un margine di rialzo del 6,8%.