Nike ha superato le attese nel primo trimestre fiscale con vendite in crescita dell’1% a 11,72 miliardi di dollari, battendo gli 11 miliardi stimati da LSEG. L’utile per azione si è attestato a 49 centesimi, contro i 27 previsti, ma i profitti sono calati del 31% a 727 milioni. Il margine lordo è sceso di 3,2 punti al 42,2%, segnalando le difficoltà legate allo smaltimento delle scorte e all’impatto dei dazi USA.
La società stima che i dazi peseranno per 1,5 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2026, con una riduzione dell’1,2% del margine lordo, ben oltre le previsioni di giugno. Nel trimestre in corso, Nike prevede un calo delle vendite a una cifra bassa, in linea con il -3% atteso, e un’ulteriore contrazione del margine fino a 3,75 punti percentuali.
Alcuni segmenti hanno dato segnali positivi: le vendite all’ingrosso sono salite del 7% a 6,8 miliardi, il Nord America ha registrato un +4% a 5 miliardi, oltre le stime. Tuttavia, restano criticità in Cina (-9%), nel brand Converse (-27%) e nel canale diretto, negozi e online, in calo del 4%.
Il CEO Elliott Hill ha ribadito l’impegno a rilanciare l’innovazione e riorganizzare la struttura aziendale per sport, tagliando circa l’1% del personale e riallocando 8.000 dipendenti. L’obiettivo è tornare a conquistare gli atleti, pur mantenendo il lifestyle come leva per ampliare la clientela, in particolare femminile, anche attraverso la partnership con Skims di Kim Kardashian, che ha avuto un avvio positivo.
Nonostante i progressi, la ripresa sarà lenta. Il CFO Matt Friend ha avvertito che “i progressi non saranno lineari”, richiamando gli investitori a una visione di lungo termine mentre Nike affronta dazi crescenti, mercati deboli e la sfida di rinnovare la propria offerta in un contesto competitivo. Vediamo ora il quadro grafico e la possibile strategia.
Azioni Nike: analisi tecnica e strategie operative

Con il balzo registrato nella sessione after hours di Wall Street, il quadro grafico delle azioni Nike è mutato al rialzo nel breve periodo, in particolare dopo la rottura della linea di tendenza discendente che collega i massimi segnati dai top del 25 agosto scorso in area 80 dollari.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano un possibile minimo entro la fine della prima decade di ottobre, seguito da una fase rialzista che potrebbe estendersi fino ai primi giorni di dicembre.


Le indicazioni del tool “Projection” all’interno della piattaforma Forecaster, con scadenza a un mese, favoriscono un’operatività long con un iniziale storno stimato nella prima metà del mese di ottobre e un successivo recupero nell’ordine del 4,6-10%. Guarda il video di lancio della nuova funzionalità: PREVEDERE I MERCATI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: la nuova funzionalità di Forecaster Terminal.

Si potrebbero dunque valutare strategie long in caso di segnali di forza in area 71-68 dollari. In questo caso, posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 76 dollari e un target più ambizioso in zona 80 dollari, successiva resistenza orizzontale.
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