40 giorni fa
Elon Musk ha dichiarato che la
maxi-offerta di 44 miliardi di dollari che ha fatto per l'acquisizione di Twitter rimane in sospeso fino a quando non verrà chiarito quanti sono gli account fake della piattaforma e la situazione dei bot di spam.
Da allora la vicenda è rimasta impantanata e non si è fatto alcun passo avanti. Lo ha rivelato lo stesso Musk al Qatar Economic Forum 2022 organizzato da Bloomberg a Doha quest'oggi. L'Amministratore Delegato di Tesla ha ribadito che, tra le questioni irrisolte che devono essere affrontate prima di acquisire il social media,
vi è proprio quella dei bot spam. A suo avviso, la quantità che ne viene utilizzata ogni giorno sulla piattaforma supera il 5%.
Tutto questo implica che gli azionisti di Twitter, chiamati a votare sulla proposta di Musk, rischiano di rimanere a bocca asciutta se l'imprenditore miliardario dovesse ritirare l'offerta o anche solo riformularla contrattando un prezzo più basso. L'ultima chiusura in Borsa delle azioni Twitter è stata a 37,78 dollari, mentre l'offerta di Musk è al momento di 54,20 dollari per azione. Questo significa che gli azionisti attuali del social network potrebbero dover rinunciare a 16 dollari per azione, ossia circa il 43% in più rispetto ai prezzi attuali.
Tesla: Elon Musk conferma licenziamenti
A tifare perché l'accordo salti sicuramente vi stanno gli azionisti di Tesla, che hanno visto una perdita del 40% di capitalizzazione della società di Palo Alto da quando Musk ha rivelato la sua partecipazione su Twitter. Gli investitori temono che, per finanziare la gigantesca cifra offerta, il 50enne sudafricano ricorra alla vendita massiccia almeno di una parte del pacchetto azionario detenuto nella casa di auto elettriche.
Nel frattempo, è lo stesso Musk a creare turbolenze all'interno della società. Pochi giorni fa aveva detto che il 10% dei dipendenti stipendiati avrebbe perso il posto di lavoro nei prossimi 3 mesi. Successivamente ha chiarito che la società taglierà del 10% il numero di lavoratori ma aumenterà il personale orario. Oggi ha affermato che l'organico sarà più alto sia per quel che riguarda i lavoratori salariati che quelli a orario, ma la forza lavoro verrà ridotta dal 3% al 3,5%.
Intanto, domenica 19 giugno due ex dipendenti di Tesla hanno fatto causa all'azienda accusandola di aver violato le leggi statunitensi in tema di licenziamenti di massa. Infatti, la legge USA prevede un preavviso di 60 giorni quando si verifica una fattispecie del genere o una chiusura di stabilimento. Musk ha snobbato questa causa, ritenendo che abbia conseguenze minori.
"Tutto ciò che riguarda Tesla ottiene grandi titoli, che si tratti di un incidente in bicicletta o di qualcosa di molto più grave", ha affermato. Infine, Musk si è pronunciato su una possibile recessione che potrebbe anche colpire la società leader di veicoli elettrici. "Una recessione nel breve termine è più probabile che no, ma non è una certezza che ciò accada", ha chiosato.