In una giornata scarna di dati macroeconomici, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta in leggero rialzo sui principali mercati azionari europei. In un contesto che vede gli investitori guardare alle prossime mosse delle Banche centrali e capire i tempi di attuazione dello scudo anti-spread da parte della BCE, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni confermandosi oltre l'area dei 22.000 punti. Nel breve periodo è importante la tenuta di questi livelli per proseguire il movimento innescato ieri in direzione dei 22.250-22.300 punti e, a seguire, 22.500 punti. Tra i titoli che a Piazza Affari potrebbero mettersi in luce troviamo Iveco, pronta a produrre autobus elettrici nel nostro Paese.
Iveco: dal 2023 via alla produzione di autobus elettrici ?
Iveco, dopo pochi mesi dalla scissione con CNH, sarebbe pronta a giocare un ruolo da protagonista nel processo di rinnovamento del parco circolante italiano per il trasporto pubblico locale. Questo dovrebbe avvenire con nuovi investimenti in Italia con la ricerca e l'assemblaggio di bus elettrici in linea con gli obiettivi di transizione energetica. Tutto ciò sarebbe inoltre possibile con la richiesta di accesso che il gruppo ha presentato per accedere ai contratti di sviluppo previsti nel PNRR.
Potrebbero essere i poli di Torino e Foggia quelli interessati al nuovo progetto. Nello specifico in Piemonte si dovrebbe valutare il potenziamento delle attività rivolte alla fabbricazione delle batterie elettriche , mentre in Puglia l'idea è installare nuove linee per il montaggio finale di autobus ad alto contenuto tecnologico.
Per portare a termine questo progetto, la cui produzione dovrebbe partire nei primi mesi del 2023, Iveco si affiderà alla sua controllata FPT Industrial attiva nella progettazione, produzione e vendita di propulsori. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce lo studio del grafico.
Azioni Iveco: analisi tecnica e strategie operative
Non cambia il trend in corso sul titolo Iveco, la cui impostazione rimane sempre al ribasso con i prezzi che durante la scorsa settimana hanno segnato nuovi minimi nei pressi dei 5 euro. Nel breve termine sarà importante una conferma dei 5,25 -5,30 euro per poter proseguire il rimbalzo delle ultime sedute che avrebbe un primo target sui 5,50 e a seguire 6 euro. Per inviare però un vero e proprio segnale di forza l'azione dovrebbe spingersi oltre i massimi di giugno, posti sui 6,4 euro, sopra i quali si avrebbe un miglioramento del quadro grafico di fondo.
Al contrario il mancato superamento dei 5,50 euro tornerebbe ad indebolire il titolo, aumentanto le chance di un ritorno verso la soglia dei 5 euro. Nel caso si verificasse questa view importante sarebbe la tenuta di quest'ultimi livelli per evitare ulteriori affondi ribassisti.
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