Il rendimento dei Dow Dogs è stato apprezzabile nel 2022. Questi riguardano i 10 titoli a più alto rendimento del Dow Jones Industrial Average, che vengono acquistati dagli investitori solitamente nell'ultimo giorno dell'anno e poi ribilanciati l'anno successivo. Compresi i dividendi, in media
i cani del Dow hanno reso il 2,2%, sulla base dei dati forniti da Bloomberg al 29 dicembre. Quest'anno, nello stesso periodo, l'intero indice borsistico invece ha avuto un rendimento negativo del 6,7%.
I titoli maggiormente redditizi sono stati Chevron, con una performance del 57,9%, Merck con il 49,5%, Amgen con il 20,9% e Coca-Cola con l'11,3%. Si tratta di titoli che fanno parte dei settori energetici o difensivi come sanità e beni di consumo, che quest'anno si sono mostrati più resilienti rispetto agli altri. In fondo alla lista si colloca Intel, con una perdita del 47,6%, 3M con un passivo del 29,2% e Walgreen Boots Alliance con un rosso del 24,7%. Completano la classifica Verizon Communication, Dow e IBM, che hanno rispettivamente realizzato un -20,9%, un -6% e un +11%.
La performance relativa di quest'anno segna un miglioramento rispetto a quella del 2021, quando i 10 Dogs avevano reso in media compresi i dividendi il 16,4%, mentre l'intero indice aveva guadagnato il 22,6%. Attualmente i titoli nella graduatoria hanno multipli interessanti, con diversi che sono negoziati a meno di 10 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi, mentre l'indice S&P 500 scambia a circa 17 volte.
Wall Street: ecco chi saranno i Dow Dogs nel 2023
Per il 2023, ci saranno dei cambiamenti nella lista dei Dogs, anche se 8 su 10 rimarranno gli stessi. Con molte probabilità, sulla base dei prezzi attuali, le modifiche riguarderanno Merck e Coca-Cola, che lasceranno il posto a JP Morgan Chase e Cisco Systems. I 10 probabili Dogs per l'anno che viene hanno un ampio rendimento medio da dividendo del 4,5% guidato da Verizon (6,7%), Intel (5,7%), Dow (5,5%) e Walgreen e 3M entrambi al 5%. Il rendimento medio da dividendo dei Dogs è più del doppio del rendimento del 2,1% dell'intero indice.