In uno scenario geopolitico sempre più instabile, gli Stati stanno investendo cifre mai viste per rafforzare non solo le difese convenzionali, ma anche quelle cibernetiche, spaziali e tecnologiche. Secondo Bank of America, la spesa militare globale nel 2024 ha superato i 2,7 trilioni di dollari, pari al 2,5% del PIL mondiale, +9,4% rispetto all’anno precedente, l'incremento annuo maggiore dalla Guerra Fredda. BofA sottolinea che "le innovazioni dual-use, come sorveglianza satellitare, monitoraggio autonomo e difesa cibernetica, sono ormai difficili da ignorare".
L’Europa non resta a guardare: la Commissione ha messo sul tavolo un piano da 800 miliardi di euro per rafforzare sistemi antiaerei e antimissile, droni e anti-drone, AI, cyber, infrastrutture critiche e mobilità militare. Negli Stati Uniti, il cosiddetto One Big Beautiful Bill, approvato a luglio, aggiunge centinaia di miliardi di dollari nel budget difensivo per progetti come la difesa contro missili ipersonici, sensori spaziali avanzati e una più ampia produzione di tecnologie militari.
Settore difesa: le azioni da acquistare per BofA
Per gli investitori che cercano esposizione diretta al tema Difesa & Sicurezza, BofA ha individuato alcune aziende con capitalizzazione rilevante, già raccomandate come buy, che operano in più di una sotto-area strategica (sicurezza, tecnologia, infrastrutture militari).
General Dynamics (GD): forte backlog (oltre 80 miliardi di dollari tra ordini già firmati o con opzioni), con solidi flussi di cassa. Non solo navi e sottomarini per la US Navy, ma anche jet di lusso tramite Gulfstream, e molti contratti nei veicoli da combattimento. Il titolo ha sovraperformato l’S&P 500 da inizio anno (+29% vs +14%), grazie a una domanda costante.
Parsons (PSN): specializzata in sicurezza infrastrutturale, soluzioni spaziali e difesa antiaerea, cyber e protezione critica, Parsons a settembre si è aggiudicata un contratto con la National Nuclear Security Administration per fornire un supporto end-to-end per i sistemi di contrasto al contrabbando nucleare ai Paesi della regione Indo-Pacifica. Le azioni nell'ultimo mese sono salite di oltre 15 punti percentuali.
Tra i titoli preferiti da BofA nel settore della difesa troviamo anche Northrop Grumman, Booz Allen Hamilton Holding Corporation e L3Harris Technologies.
I rischi per chi investe nel settore della difesa
A fronte di numerosi venti a favore, occorre considerare anche le insidie di un investimento nel settore della difesa.
La bolla dei droni: la produzione e l’adozione rapidissima di sistemi UAV (Unmanned Aerial Systems) può creare aspettative irrealistiche. Se la domanda si stabilizza o se la concorrenza taglia margini, molte aziende potrebbero trovarsi in difficoltà nel mantenere profitti elevati.
Dipendenza da contratti governativi: i ritardi nei passaggi legislativi, le revisioni di bilancio, e le oscillazioni politiche (specialmente negli Stati Uniti e nell’Unione Europea) possono influenzare fortemente i flussi di ricavi per le società difensive.
Costi di sviluppo ed efficienza: la complessità tecnologica — ipersonico, sensoristica spaziale, cyber, difesa contro armamenti avanzati — richiede investimenti enormi, con rischio di overrun e ritardi.
Strategie operative
Gli investitori che stanno valutando un'esposizione a questo settore, possono attuare alcune strategie.
Selezione “top pick”: puntare su aziende con forte backlog, flussi di cassa solidi e diversificazione tra sistemi fisici (veicoli, navi, aeromobili) e digitali (cyber, sensori, software). GD e Parsons emergono chiaramente in questo senso.
Bilanciamento del portafoglio: considerare ETF o fondi tematici della difesa per mitigare il rischio specifico singola azienda (esposizione al rischio regolatorio o tecnologico).
Monitoraggio degli indicatori chiave: rapporto book-to-bill, crescita ordini non finanziati, margini operativi sui programmi nuovi, andamento della domanda nei mercati emergenti, sviluppo dei costi nella produzione dei droni.
Attenzione ai punti di entrata: i rialzi possono essere veloci ma anche soggetti a correzioni se le aspettative del mercato restano troppo alte.