La scorsa settimana la Cina ha messo in campo un imponente dispiegamento di forze per stimolare la propria economia. Tali forze si sono concretizzate in misure di natura monetaria e fiscale destinate a favorire il credito, i consumi e i mercati azionari.
Il Dragone da tre anni sta attraversando il periodo più buio degli ultimi decenni, caratterizzato da deflazione, crollo dei consumi e dalla più severa crisi immobiliare della sua storia. Per affrontare queste problematiche, la People's Bank of China ha messo sul tavolo centinaia di miliardi tagliando i tassi sui prestiti e sui mutui ipotecari, nonché ponendosi come finanziatore di broker, fondi e assicurazioni che intendono acquistare azioni in Borsa.
Contestualmente il governo ha programmato
emissioni obbligazionarie sovrane per quasi 300 miliardi di dollari volte a foraggiare programmi di sostegno ai redditi dei cinesi, al fine di rilanciare i consumi (
Cina: arrivano stimoli fiscali per 284 miliardi, è il punto di svolta?). Tutto questo ha risvegliato le azioni in Borsa, che hanno chiuso una delle migliori settimane degli ultimi anni.
Barclays paragona quanto accaduto nei mercati finanziari a ciò che successe nell'aprile di quest'anno, allorché i titoli cinesi e quelli esposti alla Cina registrarono un rally importante. "In effetti c'è una rinnovata speranza per gli stimoli (soprattutto considerando il recente taglio dei tassi), il posizionamento è piuttosto leggero e il taglio di 50 punti base della Federal Reserve potrebbe consentire alla PBoC di allentare in modo più aggressivo", hanno scritto in una nota gli strategist della banca d'investimento londinese.
Alcuni economisti però avvertono che i tagli della Banca centrale cinese da soli potrebbero non bastare a rivitalizzare l'economia, esortando il governo a fare di più dal punto di vista fiscale. Quantomeno a mettere in pratica le misure che ha annunciato. "Il percorso più probabile verso la reflazione, a nostro avviso, passa attraverso la spesa fiscale per l'edilizia abitativa, finanziata dal bilancio della PBoC", ha affermato Larry Hu, capo economista cinese presso Macquarie.
Cina: ecco dove investire
Gli sforzi di stimolo della Cina potrebbero avvantaggiare alcune aziende europee in Borsa, secondo Barclays. Tra le azioni più interessanti figurano la compagnia assicurativa britannica Prudential, il colosso della cosmetica francese L'Oréal, i leader tedeschi dell'automotive BMW e Mercedes e la società mineraria britannica Rio Tinto.
Il motivo per cui l'istituto di credito anglosassone ha selezionato questi titoli sta nel fatto che tutti hanno "un'elevata esposizione al mercato cinese, bassi punteggi di volatilità, un significativo potenziale di rialzo e performance poco brillanti da inizio anno" che li rende particolarmente a sconto. In particolare, rileva Barclays, Prudential ha una potenzialità di aumento delle azioni del 114% nei prossimi 12 mesi, dopo che quest'anno il titolo ha perso oltre il 20% del suo valore proprio a causa dell'esposizione alla Cina.