La Cina finalmente metterà a punto il piano di stimoli fiscali richiesto a gran voce da analisti e investitori per risvegliare dal torpore l'economia del Paese. Finora Pechino si è limitata a iniettare liquidità nel sistema attraverso interventi diretti della
People's Bank of China e il sostegno governativo alle grandi banche statali. Ma questo non è stato considerato un vero e proprio bazooka, perché il problema principale della nazione è rappresentato dalla debolezza dei consumi e da un mercato immobiliare in forte difficoltà. In sostanza, anche se i tassi di interesse diminuiscono, i consumatori non accedono comunque ai finanziamenti per spendere di più.
Misure fiscali che incidono sul reddito cambiano la prospettiva. Il Dragone prevede l'emissione di obbligazioni sovrane speciali attraverso il Ministero delle Finanze per un valore complessivo di circa 2.000 miliardi di yuan, pari a 284,43 miliardi di dollari, secondo quanto riferito dalle principali agenzie. Una parte dei proventi raccolti verrà utilizzata per aumentare i sussidi per la permuta e il rinnovo di beni di consumo, nonché per l'aggiornamento di attrezzature aziendali. A tutto ciò si aggiungerà un'indennità mensile di 800 yuan (114 dollari) per figlio, destinato a tutte le famiglie con due o più figli, escluso il primo.
Inoltre, la Cina punta a raccogliere altri 1.000 miliardi di yuan sempre tramite un'emissione speciale di debito sovrano per sostenere i governi locali nel ripagamento del debito. Le autorità cinesi prevedono anche di aumentare il sostegno finanziario alle piccole e medie imprese attraverso sgravi fiscali e sussidi all'occupazione in modo da ridurre il peso dei costi operativi.
Cina: siamo davvero al punto di svolta?
Le misure fiscali della Cina arrivano dopo che in settimana la PBoC ha pianificato una serie di stimoli monetari quali il taglio dei tassi di interesse sui prestiti e sui mutui ipotecari, nonché il finanziamento a fondi, broker e compagnie di assicurazioni per l'acquisto di azioni in Borsa. Inoltre, è in corso di valutazione la creazione di un fondo si stabilizzazione dei mercati azionari. Poco dopo il governo ha fatto sapere circa l'emissione di obbligazioni da 142 miliardi di dollari, la cui liquidità è indirizzata alle grandi banche commerciali affinché aumentino la capacità degli istituti di credito di sostenere le attività economiche del Paese.
Questi provvedimenti sono stati considerati però insufficienti. "È necessario uno stimolo fiscale significativo ed efficace per affrontare seriamente queste sfide chiave dell'economia", aveva affermato Vivian Lin Thurston, portfolio manager per la strategia di crescita dei mercati emergenti di William Blair.
Con l'ultima mossa il quadro generale potrebbe cambiare. "Ci aspettiamo un maggiore sostegno fiscale per la spesa per l'edilizia abitativa e il welfare nei prossimi mesi. A nostro avviso, non è un momento 'whatever it takes', ma dimostra sicuramente che Pechino sta prendendo sul serio la deflazione e sta esplorando tutte le opzioni", hanno detto gli economisti di Morgan Stanley guidati da Robin Xing in una nota di ricerca giovedì.