Il Ministero dell'economia è pronto a un aumento di capitale per Banca Monte dei Paschi di Siena. È questo il risultato delle dichiarazioni del Direttore Generale del Tesoro, Alessandro Rivera, di fronte all'audizione congiunta con le Commissioni Finanze di Camera e Senato. L'obiettivo è quello di evitare che si arrivi al burden sharing, ossia a quella procedura dove viene ridotto il valore nominale delle azioni e delle obbligazioni subordinate prima dell'intervento dello Stato.
Il Tesoro ha tutta l'intenzione di vendere la quota del 64% che possiede nel capitale della banca senese, per rispettare l'accordo con la Commissione Europea di chiudere la partita prima della fine dell'anno a condizioni di mercato. Rivera tuttavia ha precisato che “se le condizioni di mercato non ci sono, non si è obbligati a vendere.”
MPS: la trattativa con UniCredit non poteva andare in porto
La trattativa con UniCredit era ben avviata, ma è saltata sulla somma che lo Stato avrebbe dovuto sborsare per la ricapitalizzazione di MPS, ossia 6,3 miliardi di euro in aggiunta ai 2,2 miliardi di crediti d'imposta. Una cifra complessiva di 8,5 miliardi di euro troppo dispendiosa per i contribuenti italiani, che hanno già pagato troppo lo scotto delle gestioni passate.
Rivera ha dichiarato che entrambi hanno cercato una convergenza ma alla fine ci si è resi conto che il traguardo non poteva essere raggiunto né sul piano economico, né su quello oggettivo. Al riguardo martedì 9 novembre verranno ascoltati dal Parlamento l'Amministratore Delegato di Piazza Salimbeni, Guido Bastianini, e il CEO di UniCredit, Andrea Orcel.
MPS: Tesoro aumenterà il capitale?
A giudizio di Rivera è molto probabile che sarà necessario un rafforzamento del capitale azionario della banca più antica del mondo. Per questo occorre l'elaborazione a tal fine di un piano solido e credibile che convinca il mercato sugli impegni di MPS, soprattutto in vista degli stress test della BCE.
In questo il Tesoro è pronto a sostenere l'iniziativa, facendo la propria parte in qualità di azionista di maggioranza. Ad ogni modo Rivera ha assicurato che non ci sarà alcuna procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea, precisando di aver avviato i colloqui per ottenere ulteriore tempo, al momento non quantificabile.
MPS: la priorità è salvaguardare l'occupazione
Il Ministero è stato chiaro sull'obiettivo primario che intende perseguire il Governo, ossia la conservazione dei posti di lavoro. Quindi non ci dovrebbero essere tagli al personale rispetto a quanto previsto dal piano industriale del gruppo, a meno di esodi volontari.
MPS finora ha ridotto il numero dei dipendenti in linea con quanto stabilito dalla Commissione UE per il 2021 (20.065 unità). Attualmente la forza lavoro è composta da poco più di 21 mila unità, con la pandemia che ha aggravato lo scenario rallentando il processo di dismissione.
MPS: l'utile 2021 sfiorerà 1 miliardo di euro
Il Direttore Generale del Tesoro ha anche detto di non essere a conoscenza dell'utile 2021 della banca, ma che sarebbe una notizia eccezionale se si collocasse appena sotto quota 1 miliardo di euro, come ha indicato Bastianini. Infatti, dal momento che i profitti del primo semestre sono stati di circa 202 milioni di dollari, ciò significherebbe essere andati ben al di là delle più ottimistiche previsioni.
In realtà ciò che pesa fortemente sul bilancio di MPS è la presenza ancora cospicua dei crediti deteriorati, che verosimilmente produrranno perdite nei conti futuri dell'azienda. A tale proposito il patrimonio dell'istituto di credito è stato fortemente intaccato negli ultimi anni con le rettifiche effettuate per ripulirlo dai non performing loan, costate 8 miliardi di euro. Ad ogni modo secondo Rivera il processo di ristrutturazione ha dato i suoi frutti, producendo utili e riducendo in maniera significativa il rischio.
MPS: nessun cambio dell'Amministratore Delegato
L'Amministratore Delegato e l'intero Consiglio d'Amministrazione della Banca rimarranno al loro posto. Rivera ha quindi smentito voci circa un possibile rimpiazzo degli organi esecutivi. Ha anzi escluso che ci siano discussioni del genere all'interno del Governo, rimandando tutta la questione solo a indiscrezioni giornalistiche.