I timori riguardanti l'inflazione, che hanno spinto durante la notte la RBA ad alzare dello 0,5% i tassi di interesse impattano sui mercati europei che si avviano a chiudere la seconda seduta della settimana in generale ribasso. In questo contesto il FTSE Mib torna sotto i 24.300 punti e apre le porte per un test sui minimi della scorsa ottava situati nei pressi dei 24.100 punti. Fondamentale nel caso sarà la tenuta di questi ultimi livelli per evitare una continuazione delle vendite in direzione dei 24.000 punti. Tra i titoli che a Piazza Affari perdono terreno troviamo Banca Mediolanum, nel giorno in cui la società ha comunicato i dati della raccolta riferiti al mese di maggio, andiamo a vederli nello specifico.
Banca Mediolanum: a maggio raccolta a 600 milioni di euro
Nonostante un contesto che rimane difficile, Banca Mediolanum ha visto nel mese appena passato numeri ancora positivi. Nello specifico la raccolta si è attestata a 600 milioni di euro, portando il totale da inizio anno a 3,80 miliardi di euro, che si confrontano con i 3,98 miliardi di 12 mesi fa. Maggio ha visto la raccolta nel risparmio gestito a 390 milioni di euro mentre quello amministrato si è fermato a 210 milioni di euro.
Nel corso dell'ultime mese sono stati erogati finanziamenti per 352 milioni di euro, stabili rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre in calo risultano le polizze di protezioni che scendono dai 71 milioni di euro di 12 mesi fa agli attuali 16 milioni di euro. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce nel breve e medio termine l'analisi grafica del titolo.
Azioni Banca Mediolanum: analisi tecnica e strategie operative
Il recupero a cui avevamo assistito nella seconda decade del mese di maggio sul titolo Banca Mediolanum e partito dai 6,80 euro, si è arrestato a contatto con le prime resistenze situate sui 7,45 euro. Nel breve periodo saranno da monitorare i minimi della passata ottava situati in area 7,10 euro, perche in caso di rottura si aprirebbero le porte per un ritorno verso i 6,80 euro.
Nel caso si verificasse questa view, diventerebbe fondamentale la tenuta di questi livelli onde evitare un nuovo affondo ribassista che avrebbe come target i minimi di marzo 2022 posti sulla soglia dei 6 euro. Al contrario sarà solo con la rottura dei 7,45 euro, dove peraltro transita l'indicatore del supertrend daily, che si avrebbe un segnale di positività con primi target situati sui 7,65 euro e successivamente i massimi degli ultimi tre mesi posizionati sulla soglia degli 8 euro. Solo nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere superate, le quotazioni metterebbero in un angolo quella fase correttiva, partita ad inizio 2022 dai 9,30 euro, aprendo la strada a target rialzisti più ambiziosi.
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