La
Worldwide Developers Conference ha aggiunto una novità inaspettata:
Apple sta per entrare nel mercato Buy Now Pay Later, sfidando fintech già operative nel ramo come Klarne e Affirm. L'impegno di Cupertino non sarà di poco conto, in quanto in questo momento storico le aziende stanno affrontando parecchie difficoltà, dovute alla
crescita più lenta dell'e-commerce e all'aumento dei tassi d'interesse che colpisce soprattutto le società tecnologiche.
Inoltre, in questo periodo le Autorità di regolamentazione sia in Europa che negli Stati Uniti stanno seguendo da vicino le aziende che offrono questa tipologia di servizi, perché aumentano le preoccupazioni che questi siano proposti in maniera responsabile e i consumatori comprendano a pieno i rischi a cui vanno incontro, soprattutto in un ambiente altamente inflazionistico.
Il servizio di Apple sarà garantito sulla Apple Pay Later, dove sarà possibile pagare gli acquisti in 4 rate distribuite in 6 settimane, attraverso la rete Mastercard. Apple ha affermato che il sistema progettato serve per migliorare la salute finanziaria degli utenti, grazie a una dashboard nella quale è possibile monitorare i pagamenti. Inoltre ha riferito che è possibile l'addebio di commissioni se il conto della carta di debito del cliente a cui far riferimento per i rimborsi periodici mostri fondi insufficienti.
Buy Now Pay Later: un settore in difficoltà
La mossa del gigante dell'iPhone rientra in un contesto dove vi era stata l'acquisizione a inizio anno della start-up Credit Kudos, operativa nel Regno Unito nel ramo del controllo del credito. Quindi già Apple da tempo maturava l'intenzione di fare un passo oltre. Tuttavia, da allora il boom dell'e-commerce è iniziato a raffreddarsi, dopo che durante il periodo pandemico aveva coinvolto gran parte della popolazione mondiale, costretta a rimanere in casa a causa di lockdown e quarantene.
L'azienda guidata da Tim Cook comunque scommette sul fatto che alcune tendenze ormai abbiano preso una certa piega e, nonostante una fisiologica pausa salutare, la tecnologia nel ramo finanziario e del credito riprenderà a svilupparsi in maniera sostenuta. Gli analisti però mantengono una certa cautela nel settore, in quanto ravvedono delle difficoltà imminenti per i grandi specialisti come Affirm e Klarna. Il rischio di fondo è che vi sia un aumento delle insolvenze e un calo della spesa non discrezionale, viste le difficoltà generali. In più vi è l'aumento dei tassi d'interesse, che potrebbe accrescere i costi operativi e ridurre i margini di profitto.
Le azioni Affirm quest'anno sono scese del 75%, sebbene la società continui a sostenere di avere un vantaggio competitivo dal punto di vista tecnologico rispetto ai rivali. Anche Klarna non naviga in buone acque, dal momento che ha riferito il mese scorso l'intenzione di tagliare il 10% della forza lavoro, puntando meno sulla crescita e più sulla redditività aziendale. In questo momento l'azienda sta cercando di raccogliere maggiori finanziamenti e gli investitori temono che la valutazione attuale di 46 miliardi di dollari possa essere ridotta.