L'andamento delle azioni USA nel resto dell'anno sarà determinato dal risultato di
forze contrastanti di acquisti e vendite. È quanto si legge in un'analisi di Goldman Sachs. Gli indici americani viaggiano nei pressi dei massimi storici, anche e soprattutto grazie all'aspettativa che la
Federal Reserve abbassi i tassi di interesse per tre volte nel 2024.
Azioni USA: ecco chi saranno i compratori
Un'impennata dei riacquisti di azioni proprie e la continua crescita delle fusioni e acquisizioni saranno i
principali motori della domanda di azioni USA a Wall Street. È quanto ha affermato in una nota Cormac Conners, strategist azionario per gli Stati Uniti di Goldman Sachs. A suo avviso, queste operazioni raggiungeranno i
625 miliardi di dollari nel 2024. All'inizio di marzo, la banca americana aveva stimato buyback in crescita su base annua del 13% a 925 miliardi di dollari quest'anno, per poi oltrepassare la soglia di 1.000 miliardi di dollari nel 2025 (
Wall Street: Goldman Sachs, i buyback supereranno quota 1.000 miliardi).
Le azioni USA saranno sostenute anche dalle famiglie, che Conners stima saranno acquirenti nette per 100 miliardi di dollari. Questo rappresenta un'inversione di tendenza rispetto al 2023, quando le famiglie americane erano risultate venditrici nette. Oggi, sottolinea lo strategist, esse hanno investito complessivamente la cifra record di 3.800 miliardi di dollari nel mercato monetario. Questo significa che hanno una gran quantità di fondi che potrebbero spostare in tempi brevi verso l'azionario. Tuttavia, Conners avverte che questo processo potrebbe essere attenuato dal "continuo fascino del credito e dalle elevate allocazioni azionarie".
Wall Street: ecco chi saranno i venditori
A fare da contrappeso alla domanda di azioni USA derivante dai fattori su citati, secondo Conners, c'è la quota che verrà scaricata dai fondi comuni di investimento e dai fondi pensione rispettivamente per 300 e 325 miliardi di dollari, la cui somma corrisponde esattamente alla cifra risultante dal buyback e dagli M&A. Conners sottolinea che i deflussi nei fondi comuni di investimento saranno il risultato del passaggio dai fondi a gestione attiva a quelli indicizzati passivi e agli ETF. Mentre i deflussi dei fondi pensione sono spiegati con la rotazione verso attività a basso rischio come le obbligazioni.
Un altro elemento che compenserà la domanda di azioni riguarda le
vendite degli investitori stranieri per 50 miliardi di dollari, osserva l'esperto. Tale somma è in netto contrasto con gli acquisti netti per 179 miliardi di dollari provenienti dall'estero che si è registrata nel 2023. A cambiare la prospettiva, secondo Conners, sono le
elezioni presidenziali di novembre, in cui si sfideranno l'attuale inquilino alla Casa Bianca
Joe Biden e l'ex-presidente
Donald Trump. L'incertezza derivante dal voto finirà quindi per allontanare gli investitori offshore. "Gli Stati Uniti sono il porto sicuro globale. Tuttavia, è probabile che l'incertezza interna aumenti in concomitanza con le elezioni presidenziali di quest'anno", ha affermato lo strategist di Goldman Sachs.