I prezzi alla produzione a stelle e strisce risultati sotto le attese degli analisti hanno impattato positivamente sui mercati azionari del Vecchio Continente, che hanno chiuso le contrattazioni in generale rialzo. In questo contesto a migliorare il sentiment degli investitori anche alcune indiscrezioni, secondo cui l'amministrazione Trump starebbe studiando dei dazi commerciali graduali.
In questo clima il FTSE Mib ha terminato la seconda seduta della settimana in rialzo dello 0,9% oltre la soglia dei 35.000 punti. Dal punto di vista operativo la tenuta di tali livelli dovrebbe far proseguire il trend rialzista, i cui prossimi obiettivi sono posti sui 35-250-35.300 punti e a seguire i top degli ultimi 17 anni situati nei pressi dei 35.450-35.500 punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna stanno invece registrando una performance decisamente negativa ci postiamo a Wall Street con Eli Lilly, dopo che il Gruppo farmaceutico ha rivisto al ribasso le entrate su alcuni farmaci. Andiamo a vedere di chi si tratta.
Eli Lilly: previsto un 4° trimestre sotto le attese
In queste ore Eli Lilly, uno dei gruppi farmaceutici leader a livello globale, ha comunicato che nel 4° trimestre le vendite del farmaco per la perdita di peso Zepbound e del relativo trattamento per il diabete Mounjaro deluderanno le attese, anche se le entrate per il 2025 dovrebbero essere superiori alle stime. Nello specifico le vendite di Mounjaro nel corso dell'ultimo trimestre dovrebbero attestarsi a 3,5 miliardi di dollari, rispetto ad attese poste a 5,35 miliardi di dollari. Per quanto riguarda invece quelle di Zepbound dovrebbero essere pari a 1,9 miliardi di dollari, in calo rispetto a un consenso posto a 2,08 miliardi di dollari.
In attesa di comunicare i dati annuali il prossimo 6 febbraio, Eli Lilly ha dichiarato che il fatturato del 4° trimestre dovrebbe essersi attestato a 13,5 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 13,9 miliardi di dollari previsti in precedenza. Per quanto riguarda invece il 2024 il fatturato dovrebbe essere pari a 45 miliardi di dollari, in leggero ribasso rispetto ai 45,7 miliardi di dollari attesi dagli analisti. Dando invece uno sguardo al 2025 il fatturato dovrebbe invece risultare in crescita tra i 58-61 miliardi di dollari, rispetto a un consenso posto a 58,44 miliardi di dollari.
Le notizie odierne sulla società seguono quelle di 24 ore prima e che riguardavano la pillola sperimentale per la perdita di peso Orforglipron, che dovrebbe ricevere l'approvazione entro l'inizio del 2026. A questo riguardo l'Amministratore delegato del Gruppo, Dave Ricks, ha sottolineato che il farmaco potrebbe offrire un'alternativa più conveniente e scalabile ai farmaci iniettabili per la perdita di peso, che hanno avuto problemi di approvvigionamento a causa dei vincoli di produzione.
Azioni Eli Lilly: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si stanno muovendo le azioni Eli Lilly a Wall Street. Con volumi in accelerazione rispetto alle ultime sedute, è una giornata all'insegna delle vendite per il titolo Eli Lilly che, con una perdita vicina al 7%, vede le quotazioni violare al ribasso i minimi dello scorso mese di dicembre in area 750 dollari.
Nel breve termine una conferma dei corsi sotto questi livelli dovrebbe far proseguire il trend discendente, innescatosi dai top di sempre toccati nello scorso mese di agosto nei pressi dei 960-965 dollari, in direzione dei minimi degli ultimi 5 mesi situati sui 710 dollari. L'eventuale perdita di questi ultimi livelli dovrebbe aumentare le chance per il titolo di dirigersi in direzione dei 650 dollari, che rappresentano il bottom degli ultimi 11 mesi.
Al contrario, la ripresa dei 750 dollari potrebbe porre le base a un rimbalzo delle quotazioni, il quale avrebbe come primo target i 765 dollari e successivamente i top dell'ultimo mese in area 810 dollari. Il superamento di tali livelli dovrebbe far proseguire il recupero in direzione degli 820 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente gli 840-850 dollari, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali che si avrebbe un netto miglioramento del quadro grafico, con prossimi target i 900 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 30 ottobre.
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