Uber Technologies si è accordata con Waymo - la startup di guida autonoma del gruppo Alphabet - per lanciare i robotaxi nelle strade di Atlanta. Inizialmente, decine di veicoli circoleranno dal centro della città a Buckhead e a Capitol View, ha comunicato la società di hide-railing statunitense. Gli utenti, attraverso l'app di Uber, avranno la possibilità di scegliere tra una corsa senza conducente o passare a un'auto gestita dall'uomo.
La collaborazione tra le due società è iniziata nel 2023, con la consegna di auto Waymo per viaggi a Phoenix. Secondo quanto ha riportato Uber, i clienti sono soddisfatti finora dell'esperienza di guida autonoma con Waymo. Ad Austin, ormai i robotaxi della startup rappresentano circa un quinto delle corse Uber.
L'idea di fondo dell'azienda con sede a San Francisco è quella di generare una domanda e un fatturato tali da coprire i costi di produzione e manutenzione dei veicoli autonomi. Tuttavia, Waymo dispone ancora di 1.500 auto e, prima di arrivare a un numero tale di autisti che Uber ha nei principali mercati, ci vorrà del tempo.
Azioni Alphabet: perché il mercato non considera Waymo?
Il legame tra Uber e Waymo ad Atlanta potrebbe essere cruciale per convincere Wall Street circa le potenzialità della guida autonoma. Finora gli investitori hanno mantenuto un
certo scetticismo, almeno per quanto riguarda le
azioni Alphabet. Più precisamente, il titolo della Big Tech non sta traendo grande beneficio dal fatto che i robotaxi dell'impresa che controlla stiano proliferando nelle principali città statunitensi.
Al contrario di quanto sta avvenendo con Tesla, la cui guida autonoma è diventata il principale catalizzatore per le azioni. Ne è una testimonianza il balzo dell'8,23% del titolo della società guidata da Elon Musk nell'ultima seduta a Wall Street sulla notizia che i
robotaxi Tesla sono arrivati finalmente sulle strade di Austin (Tesla: arrivano i primi robotaxi ad Austin, ecco cosa sapere).
"Le persone stanno sottovalutando Waymo in modo piuttosto significativo, mentre sopravvalutano Tesla", ha detto Samuel Rines, macro strategist di WisdomTree. La valutazione di Alphabet "assegna un valore sostanzialmente zero a Waymo anche se ha la migliore tecnologia, è già operativa e ha accordi con gli OEM", riferendosi ai produttori di apparecchiature originali. L'esperto ritiene che la ricca valutazione di Tesla dipende dalla rapida adozione del suo servizio di robotaxi, e c'è il rischio che ci vogliano anni prima che molti clienti si sentano a proprio agio nell'uso di veicoli autonomi.
Alphabet invece ha la possibilità di ridurre questo rischio grazie alle altre attività vincenti tra cui la ricerca, YouTube e Google Cloud, ha sottolineato Rines. Per tale ragione, "mi sento più a mio agio nell'acquistare Alphabet con l'opzione di Waymo", ha detto.
Della stessa opinione è Andrew Choi, gestore di portafoglio di Parnassus Investments, secondo cui Waymo vale molto di più di quanto si rifletta attualmente nel titolo Alphabet, mentre la valutazione costosa di Tesla comporta molti rischi legati ai robotaxi. "Non c'è paragone tra le due cose, davvero. Uno (Waymo, ndr) è il presente, l'aumento del volume in modo molto impressionante e il convincimento delle persone a pagare. L'altro è ancora in fase di sviluppo, e lo è stato per anni".
Shawn Severson, Amministratore delegato di Water Tower Research, non è del tutto d'accordo perché pensa che Waymo abbia "il vantaggio della commercializzazione oggi", ma Tesla la capacità di "produrre i suoi robotaxi su larga scala". Tuttavia, si aspetta che il mercato sia così grande da consentire a entrambe le società di prosperare.