I robotaxi di Tesla arrivano finalmente in Texas, segnando un passo importante verso la guida autonoma della casa automobilistica statunitense. Nelle strade di Austin è stata schierata una piccola flotta di una decina di veicoli per i passeggeri paganti. Questi si sono accomodati nel posto del passeggero per intervenire in caso di pericolo, benché non fosse chiaro il controllo effettivo sul mezzo di trasporto. La corsa aveva un prezzo fisso di 4,20 dollari, mentre un gruppo di influencer è stato invitato per riprendere tutto e postare i video sui social.
L'evento quindi ha segnato la prima volta che le auto Tesla senza conducente hanno trasportato soggetti paganti. Si è trattato del "culmine di un decennio di duro lavoro", ha sottolineato l'Amministratore delegato dell'azienda
Elon Musk in un post su X. "I team di chip e software AI (Artificial Intelligence, ndr) sono stati costruiti da zero all'interno di Tesla".
Tesla: cosa significa l'avvio dei robotaxi
La guida autonoma è fondamentale per rilanciare l'azienda dopo le battute d'arresto avute negli ultimi anni sul fronte della vendita di auto elettriche. L'ascesa dei concorrenti cinesi ha ridimensionato di molto il vantaggio competitivo del produttore di Austin, ragion per cui i robotaxi sono la strada principale percorsa da Tesla per rientrare nelle preferenze dei consumatori. Tuttavia, per sviluppare completamente un'industria di robotaxi potrebbero volerci anche decenni, a giudizio degli esperti del settore come Philip Koopman, professore di ingegneria informatica della Carnegie Mellon University.
Un atto in soccorso dell'attività di guida autonoma è arrivato venerdì scorso, con la firma di una legge da parte del governatore del Texas, il repubblicano Greg Abbott, secondo cui per utilizzare i robotaxi su strade pubbliche bisogna ottenere un permesso speciale dal Dipartimento dei veicoli a motore. L'autorità statale ha il potere di revocare l'autorizzazione se ritiene che ciò possa rappresentare un pericolo pubblico.
Tra l'altro, richiede che le aziende di guida autonoma debbano chiarire nei dettagli le modalità attraverso cui i soccorsi vengono gestiti in caso di emergenza. I requisiti affinché venga concessa l'autorizzazione quindi non sono onerosi, ma l'azienda deve operare in assoluta sicurezza.
La legge, in vigore dal 1° settembre, rappresenta una svolta rispetto alla normativa precedente che vietava chiaramente alle città di regolamentare le auto a guida autonoma. Sulla sicurezza, Musk ha assicurato che Tesla sarà estremamente attenta. Ad esempio, il servizio ad Austin, oltre a funzionare in aree limitate, avrà altre restrizioni, quali la non operatività in caso di maltempo, negli incroci difficili e per il trasporto dei minorenni.
La guida autonoma avrà successo?
Il lancio di Tesla arriva in un momento cruciale per la guida autonoma, in un mercato difficile ma che si sta affollando. Tra le Big Tech molto attive nel campo sono da segnalare: Alphabet, con la sua controllata Waymo che ha stabilito una partnership con Uber, e Amazon attraverso la sua controllata Zoox.
C'è però un certo numero di altre case automobilistiche che si sono arenate dopo alcuni eventi spiacevoli. Ad esempio General Motors, ha messo a terra la sua flotta Cruise alla fine del 2023 e ha visto la sospensione della licenza in California a seguito di un incidente che ha ferito un pedone. La stessa Uber ha smesso il test dei robotaxi dopo che uno dei suoi SUV ha colpito mortalmente un passante in Arizona nel 2018, e tre anni dopo ha venduto la sua unità di guida autonoma.
Tesla è intenzionata ad andare avanti, sfruttando anche un quadro normativo meno rigoroso rispetto al passato, per quanto ancora non si sappia quando il servizio di robotaxi sarà aperto al pubblico. Dan Ives, analista di Wedbush Securities, giudica l'ultima esperienza utente del robotaxi "migliore del previsto" e si aspetta che la flotta di Tesla sia "competitiva con quella di Waymo fin dall'inizio".