Tempo di bilanci per la stagione delle trimestrali USA del primo trimestre del 2025. Nel complesso, i segnali che sono arrivati da questa tornata di risultati sono stati complessivamente incoraggianti. I dati raccolti da FactSet, sintetizzati in un’infografica a cura di John Butters, evidenziano una serie di tendenze chiave che meritano attenzione da parte degli investitori e degli osservatori dei mercati finanziari.
Il primo elemento che balza all’occhio è la crescita aggregata degli utili dell’S&P 500, pari al 12,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Si tratta del secondo trimestre consecutivo di espansione a doppia cifra, a testimonianza della tenuta del comparto corporate in un contesto ancora attraversato da incertezze geopolitiche e pressioni inflazionistiche.
A guidare la crescita è stato il settore sanitario, che ha messo a segno un aumento degli utili del 43%, il più alto tra gli undici comparti dell’S&P 500. L’health care conferma così il suo ruolo di leadership nei momenti di discontinuità macroeconomica, beneficiando sia della stabilità della domanda sia di una buona capacità di pricing.
Guidance negative sopra la media, ma le sorprese positive prevalgono
Sul fronte delle prospettive, 68 società dell’S&P 500 hanno rilasciato una guidance negativa sugli utili futuri. Sebbene il numero possa sembrare elevato, è importante notare che, pur rappresentando un aumento rispetto alla media quinquennale di 57, resta comunque compatibile con una fase di prudenza dettata dall’incertezza su politiche commerciali e tensioni geopolitiche.
Tuttavia, a compensare questo dato più cauto vi è una statistica decisamente incoraggiante: ben il 78% delle società dell’S&P 500 ha riportato utili superiori alle stime degli analisti. Si tratta di una performance leggermente superiore alla media degli ultimi cinque anni (77%) e suggerisce che molte aziende hanno saputo gestire con efficacia la pressione sui margini e l’evoluzione dei costi.
Dow Jones: attenzione al divario tra GAAP e non-GAAP
Un altro aspetto interessante messo in evidenza dall’analisi di FactSet riguarda le società del Dow Jones Industrial Average (DJIA). Tra le 20 aziende che hanno comunicato utili in versione non-GAAP, la differenza mediana rispetto ai risultati GAAP è stata pari al 7%. Questa discrepanza sottolinea l’importanza di analizzare con attenzione la qualità degli utili riportati, distinguendo tra risultati operativi e componenti straordinarie o contabili.
L’uso crescente di metriche non-GAAP è spesso giustificato dalle aziende per fornire una visione più chiara della performance sottostante, ma può anche celare una rappresentazione troppo ottimistica della redditività effettiva. Gli investitori più attenti dovranno quindi considerare entrambi gli approcci per valutare correttamente la solidità dei bilanci.
“Tariffs” in primo piano
Dal punto di vista qualitativo, una delle parole più ricorrenti nelle conference call delle aziende è stata “tariffs”. Il termine è stato menzionato almeno una volta da tutte le 427 società dell’S&P 500 che hanno tenuto incontri con stampa ed analisti tra il 15 marzo e il 27 maggio.
Nel complesso, le trimestrali USA del Q1 2025 offrono un quadro solido, con molte aziende che hanno saputo battere le attese nonostante un contesto macro ancora sfidante. La crescita a doppia cifra degli utili, trainata dal settore sanitario, si accompagna a una discreta cautela nelle guidance, segno che le imprese restano prudenti sulle prospettive future.
Earnings by the Numbers, Q1/25. Fonte: FactSet Insight